#iodicono treno tour

Savona, Di Battista in piazza Sisto ai savonesi: “Votate No, o da lunedì guai a chi si lamenta nei bar” fotogallery

Il M5S srotola un lungo striscione in piazza Sisto IV: "Ecco il nuovo articolo 70, così toccate con mano cosa vuol dire la riforma..."

Savona. E’ arrivato in ritardo di circa un’ora (“Ho perso il treno”, ha ammesso candidamente in stazione a IVG), ma non ha tradito le attese. Alessandro Di Battista, giunto a Savona in treno per la penultima tappa del suo “#iodicono treno tour” (oggi pomeriggio sarà a Torino), è giunto in piazza Sisto IV e, in un lungo discorso, ha lanciato un appello ai savonesi: “Andate a votare, e votate no. E in questi giorni convincete gli indecisi, spargete la voce. Ne va del vostro futuro”.

Un Di Battista a tratti impetuoso (nel criticare i partiti, il sistema, ma anche i cittadini che voteranno Sì “e allora però guai se dal mattino dopo saranno nei bar a lamentarsi”), a tratti analitico (nell’elencare le ragioni per cui sostiene il No alla riforma). Ma anche un Di Battista spesso “umano”, non leader politico ma “pari tra i pari”: arriva in treno, vestito con jeans e felpa, e rifugge molti degli atteggiamenti tipici del politicante in comizio.

Numerosi i siparietti in cui ricorda le telefonate con la madre, come quando racconta che la stampa mente nel sostenere che ha ricevuto dei fondi da Putin (“Ale, ma è vero? – chiede la mamma – Non credevo fossi diventato così importante”). O come quando rivela candidamente: “Sono stanchissimo, stanotte finalmente dormo nel mio letto. E domani la mamma mi fa la parmigiana: come la fa lei non la fa nessuno…”.

Il comizio integrale dei parlamentari savonesi del M5S e di Di Battista

I circa 150-200 savonesi accorsi ad ascoltarlo lo hanno ripagato con applausi scroscianti. Quando ha rivelato gli “intrighi della casta”, ma anche quando ha ricordato l’Ilva di Taranto accennando al fatto che “anche qui nel savonese avete un sacco di posti martoriati dall’inquinamento”. Tra battute ironiche e orazioni appassionate, ha arringato il pubblico per quasi 20 minuti, sostenendo con veemenza le ragioni del No: il senato “di nominati dai partiti”, i costi “che non si riducono”, la presunta maggior velocità nell’approvazione delle leggi “ma quando vogliono ci mettono 3 giorni”. E ha concluso: “Finalmente questa campagna è finita. Sono stanco ma ho la coscienza pulita, abbiamo fatto tutto il possibile. Speriamo che basti contro la macchina mediatica di Renzi, al suo confronto Berlusconi era un pivello…”.

Pochi minuti prima il deputato Simone Valente ha fatto srotolare un lunghissimo striscione in mezzo alla folla: “Ecco il nuovo articolo 70, così lo toccate con mano”.

sciopero tim

Ma oltre alle ragioni del No, Di Battista ha anche elencato le proposte del M5S: “Noi vogliamo la riforma – ha spiegato – ma una riforma fatta bene. Vogliamo abolire l’immunità parlamentare, vogliamo il referendum senza quorum. Mentre il Pd vuole solo garantirsi la maggioranza al Senato con una truffa”. Al termine del comizio è intervenuto anche il comico di Zelig Gabriele Raco: “Io vorrei che questa gente (riferito alla classe politica, ndr) sparisse. Mentre i ragazzi come Alessandro sono da ammirare: stanno rinunciando a tanti soldi, per me ligure è inconcepibile. E lo fanno per noi. Di Battista poi è pure bello…”.

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