Parte della comunità

Richiedenti asilo nel Presepe Vivente di Roccavignale: “Sono ragazzi perfettamente integrati”

A spiegare il percorso degli otto ragazzi del Mali è la coordinatrice della Cooperativa sociale Il Percorso onlus Serena Pisano

profughi presepe vivente

Roccavignale. Stasera a Roccavignale parte l’avventura del Presepe vivente 2016 che, per la prima volta, avrà tra i suoi figuranti otto richiedenti asilo.

Un bel segnale di integrazione che arriva proprio sotto Natale e che la dottoressa Sara Pisano, coordinatrice della Cooperativa sociale Il Percorso onlus, racconta così: “Operiamo nel sociale dal 2005 con impegno, serietà e sensibilità verso il disagio. Sento di dover sottolineare che, dagli esordi della presenza dei nostri richiedenti asilo presso la Struttura di Roccavignale, il nostro personale segue il lavoro di volontariato svolto dai ragazzi passo passo organizzando ed effettuando insieme a loro attività ricreative pomeridiane, lezioni di Italiano, musica e sostegno psicologico”.

“Grazie a questo contatto costante e al quotidiano supporto da parte nostra, è stata possibile l’integrazione e la predisposizione positiva creatasi nei ragazzi verso la cittadinanza e di conseguenza ha fatto in modo che i ragazzi potessero essere coinvolti in progetti quali la partecipazione al presepe vivente di Roccavignale e auspichiamo ulteriori collaborazioni future” conclude Serena Pisano.

Gli otto richiedenti asilo, tutti uomini provenienti dal Mali e tutti sistemati a Roccavignale in attesa di essere riconosciuti come rifugiati politici, hanno accettato con piacere la proposta della Pro Loco e del Comune di partecipare al Presepe Vivente.

I rifugiati, da quando sono ospiti a Roccavignale, ogni mattina collaborano con il Comune per lavori di volontariato a servizio del territorio. Allora non poteva mancare il loro contributo al presepe: faranno parte della legione romana, integrandosi con il gruppo di figuranti-soldati già esistente.

“Già dalle prime riunioni – dicono gli organizzatori – era nata idea di coinvolgere i profughi come parte del corpo armato, dato che sono giovani, robusti, alti. Storicamente le truppe romane erano multietniche perché spesso i popoli conquistati venivano integrati. D’altra parte, nel nostro Presepe abbiamo anche avuto anni fa un Gesù Bambino di colore, la nostra tradizione di accoglienza e integrazione non si discute e oltretutto il Natale e il Presepe sono tradizioni che richiamano questi valori religiosi”.

A Roccavignale il gruppo di richiedenti asilo collabora da tempo con il Comune e con la cittadinanza, in un’ottica di integrazione fattiva: nei giorni scorsi ad esempio hanno spalato la neve. “Hanno dato una grossa mano anche in occasione del Rokkafest – ricorda il sindaco Amedeo Fracchia – e svolgono per noi lavori socialmente utili come lo sfalcio del verde, la verniciatura degli arredi urbani, la pulizia del cimitero, il rifacimento della segnaletica orizzontale, coadiuvando il lavoro dei nostri operai comunali. La differenza tra prima e dopo si vede a occhio”.

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