Azione comune

Regione, ecco la strategia contro la vespa velutina: risorse in arrivo per il settore fotogallery

Vespa velutina

Liguria. La vespa velutina o calabrone asiatico, l’insetto killer delle nostre api di cui si nutre per alimentare le larve, di recente inserito nella black list europea, ha oggi, a distanza di quattro anni dal primo rilevamento in Liguria, un team di emergenza per la neutralizzazione.

Grazie al progetto europeo Life Stop Vespa 2015-2019 è stata infatti formata e attivata una squadra composta da undici esperti che nel 2016 hanno localizzato e neutralizzato circa 410 nidi.

“La vespa velutina – ha spiegato oggi l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai in conferenza stampa – è stata localizzata nelle province di Savona e Imperia ma permane il rischio di diffusione su tutto il nostro territorio visto che, a detta degli esperti, la Liguria potrebbe fungere da corridoio di diffusione di questo insetto anche in altre regioni. Grazie alle strategie messe in campo dal progetto europeo Life, siamo tuttavia riusciti a creare un coordinamento negli interventi, a monitorare il fenomeno e a sensibilizzare apicoltori e popolazione in generale”.

Dalla scorsa estate, infatti, è partita in Liguria la campagna di sensibilizzazione con l’affissione di manifesti in tutti i Comuni delle province liguri interessate dalla possibile presenza della vespa velutina, attivati un numero verde (800 445 445) e un indirizzo email (vespavelutina@regione.liguria.it) per le segnalazioni da parte dei cittadini. La presenza in Liguria della vespa velutina, dal 2012, ha causato perdite fino al 50% di alveari in alcune zone del ponente ligure.

Il progetto europeo Life stop Vespa coinvolge, oltre alla Regione Liguria e alla Regione Piemonte, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa) dell’Università di Torino, il Politecnico di Torino, AsproMiele e l’Abbazia dei Padri Benedettini Santa Maria di Finalpia ed è cofinanziato dalla Commissione Europea per un budget totale di 2,3 milioni di euro. Il progetto, avviato a settembre 2015, ha lo scopo di introdurre nuove tecniche di individuazione e distruzione dei nidi del calabrone asiatico, in modo da impedirne l’espansione. È allo studio anche uno speciale radar entomologico che consentirà di seguire gli animali al loro ritorno al nido, in modo da localizzarlo e rimuoverlo, e una rete di allarme e risposta rapida.

Il settore apistico in Liguria. Sono oltre 1.700 gli apicoltori liguri, la maggiore concentrazione si riscontra nella provincia di Genova (765 apicoltori, il 44% del settore a livello regionale, con 12.413 alveari), segue la provincia della Spezia (392 apicoltori e 5.863 alveari), Savona (356 apicoltori e 5.769 alveari), Imperia (239 apicoltori e 5.213 alveari). L’83% degli apicoltori liguri ha meno di 20 alveari. In Italia sono circa 43mila con 76.500 apiari registrati. “Vogliamo valorizzare il settore dell’apicoltura – ha concluso l’assessore Mai – in tal senso abbiamo aperto un bando da 45mila euro per l’acquisto di nuove arnie e uno da 90mila per associazioni e apicoltori singoli, in particolare giovani, per formazione, acquisto di presidi sanitari, di api regine e sciami”.

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