Dono sfortunato

Regalano funghi sott’olio, ma sono velenosi e gli amici finiscono all’ospedale: coppia condannata

Una signora di Pontinvrea e la figlia minorenne erano finite in ospedale per intossicazione: gli imputati erano accusati di lesioni colpose e distribuzione di alimenti tossici

funghi entoloma

Savona. Nel 2010 avevano regalato un vasetto di funghi sott’olio ad alcuni amici, ma senza immaginare di aver raccolto per errore una specie altamente tossica confondendola con una commestibile. Così un gesto di cortesia ha rischiato di trasformarsi in tragedia perché quando la signora A.P., residente a Pontinvrea, ha mangiato i funghetti insieme alla figlia minorenne entrambe si sono sentite male e sono finite in ospedale.

Una vicenda che è costata cara ad una coppia albissolese, B.P. e L.T., che questa mattina sono stati condannati a sei mesi di reclusione e 300 euro di multa, con la sospensione condizionale della pena (e la non menzione nel casellario giudiziale), per l’accusa di lesioni colpose e distribuzione di sostanze alimentari nocive.

Gli accertamenti effettuati sul vasetto di funghi (destinati al consumo familiare) avevano infatti chiarito che, insieme ad altri commestibili, conteneva anche l'”entoloma sinuatum” o “lividum”, una specie altamente tossica che, se ingerita in grosse quantità può causare la morte.

Fortunatamente non era stato il caso della signora A.P. e della figlia che, dopo aver accusato nausea e vomito, erano andate in ospedale e, dopo essere state sottoposte a lavanda gastrica, erano state dimesse con una prognosi di 5 giorni per un’intossicazione da funghi tossici.

Su richiesta dell’Asl 2, come da prassi, gli avanzi dei funghi erano stati portati in ospedale per essere analizzati e gli esami di laboratorio avevano accertato appunto la presenza dell’entoloma. Probabilmente la specie velenosa era stata confusa con il “Clitocybe nebularis”, un fungo commestibile noto in dialetto con il nome di “peven”. A quel punto nei confronti della coppia, che era ovviamente inconsapevole di aver donato il cibo tossico, era scattata una querela per lesioni e distribuzione di alimento tossico, i reati per i quali oggi sono stati condannati.

Il giudice ha anche condannato gli imputati a risarcire il danno (che sarà da quantificarsi in sede civile) nei confronti delle due donne.

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