Ringraziamenti

A Franco Fasano il premio “Alassino d’Oro”

Albenga - concerto franco fasano

Alassio. Venerdì 23 dicembre, alle ore 18.00, nella suggestiva Ex Chiesa Anglicana di Alassio in Via Adelasia, Franco Fasano riceverà ufficialmente l’Alassino d’Oro. Per esprimere tutta la sua gratitudine per questa importante onorificenza, Franco ha scelto di festeggiare regalando un incontro aperto a tutti, con ricordi, aneddoti e un po’ di musica per brindare insieme al Natale e al suo legame con Alassio.

Per questo importante riconoscimento, Franco Fasano ha voluto ringraziare l’Amministrazione Comunale di Alassio con queste parole: “Sono nato ad Albenga ma, non me ne vogliano i “Fieui di Caruggi” di cui orgogliosamente faccio parte, mi sono sempre considerato alassino. Ad Alassio ho iniziato a camminare sulla spiaggia di Selin; ad Alassio ho iniziato a studiare nelle scuole elementari di Maria Ausiliatrice e dalle Vincenzine; ad Alassio ho iniziato ad andare al Don Bosco, prima all’Oratorio e poi al Liceo Scientifico dove ho avuto come Professore e Preside l’Alassino d’Oro Don Tedoldi”.

“Ad Alassio ho iniziato a cantare e studiare musica e calcato palcoscenici di prestigio come quello della Sala Hanbury, del Balzola e del Caffè Roma. Grazie a Carlo Tomagnini, ho contributo con la mia prima band (La Bella Età) allo spettacolo per la raccolta fondi necessari per la costruzione della Piscina Comunale vicino alle Scuole Medie di Via Gastaldi, scuole che ho frequentato nella sezione D ed il cui preside era il Prof. Tommaso Schivo, anche lui premiato con l’Alassino d’oro qualche anno fa anche per le sue intense poesie in dialetto”.

“Sempre ad Alassio, un altro Alassino d’oro – Don Angelo De Canis – ha celebrato le mie nozze alla Madonna della Guardia, complice la mia ex moglie che aveva comunque preferito Alassio alla sua Milano, forse perché Sant’Ambrogio è il Santo Patrono sia di Milano che di Alassio”.

“Purtroppo dal 3 Ottobre 1996 Alassio per me non è più stata la stessa perché “quel giorno” è mancato mio padre. A darmi la forza per andare avanti è sicuramente stato mio figlio Emanuele che allora aveva poco più di due anni. Col tempo le ferite del dolore hanno iniziato a rimarginarsi, anche grazie alla musica che da poco avevo iniziato a coniugare per il mondo dell’infanzia”.

“Il destino poi mi ha voluto dare un’altra possibilità: ora vivo a Roma e sono sempre “in giro” dove porto la mia musica, ma qui ad Alassio ci torno sempre volentieri, tutti i giorni, almeno col pensiero. Difficile riuscire a convincere la mia compagna, mamma della nostra meravigliosa Dalia, che la vera capitale è quella che ognuno ha nel cuore. Io ce l’ho la mia capitale ed qui, è Alassio”.

“Sono onorato di aver ricevuto l’Alassino d’Oro e lo voglio condividere con tutti quelli che mi hanno visto crescere e mi vogliono bene, senza distinzione tra parenti e amici. Approfitto infine dell’apparente coincidenza per dedicare questo riconoscimento alla memoria di mio padre Antonio, scomparso 20 anni fa. Mio padre e mia madre decisero di trasferirsi qui nel 1961, ignari che un giorno il sottoscritto avrebbe onorato i loro sacrifici, diventando un Alassino d’oro, come i loro sogni”.

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