Politica

Finanziamenti contro la tratta, dalla Regione 40 mila euro per l’associazione temporanea di scopo

Ma Pd e Rete a Sinistra non sono soddisfatti: "Oltre all'impegno servono i fondi"

palazzo regione

Regione. “Nonostante il venir meno del finanziamento nazionale e le inutili polemiche che si sono innescate nei mesi scorsi, Regione Liguria è sempre stata consapevole che non si potessero interrompere attività che da anni vengono portate avanti con successo per contrastare il fenomeno della tratta, proprio per questo e per garantire la prosecuzione dei progetti siamo pronti a stanziare 40 mila euro, quale compartecipazione finanziaria, per dare continuità a tutti quegli interventi contro le vittime della tratta”.

Lo ribadiscono la vicepresidente e assessore alla salute della Regione Liguria, Sonia Viale e l’assessore regionale alle pari opportunità, Ilaria Cavo.

“Consapevoli dello sforzo che le associazioni hanno fatto in questi mesi per garantire autonomamente la prosecuzione dei progetti in essere – sottolineano Viale e Cavo – siamo pronti a presentare un provvedimento con il quale si autorizza una compartecipazione finanziaria pari ad euro 40 mila in favore della neocostituita Associazione temporanea di scopo che riunisce tutti i soggetti operanti in Liguria e iscritti al registro nazionale delle associazioni e enti che svolgono attività in favore degli immigrati e rappresenta un interlocutore unico e rappresentativo per la Regione”.

“Per quanto riguarda invece il 2017 e traguardare così la scadenza dei progetti attualmente finanziati con le risorse del bando nazionale 1 del 2016 – continuano le due esponenti della giunta regionale – Regione si è fortemente impegnata per giungere alla definizione di una progettazione sperimentale che, attraverso un modello organizzativo pubblico-privato gestisca in modo unitario il fenomeno e possa garantire il mantenimento della rete e la prosecuzione dei progetti in favore delle vittime di tratta e grave sfruttamento in Liguria”.

“A questo proposito Regione Liguria – ricordano Cavo e Viale – si è resa promotrice a livello locale della creazione di una cabina di regia pubblico-privata; inoltre è stata coinvolta la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per quanto riguarda in particolare le attività di emersione, primissima assistenza e identificazione delle vittime e pertanto verranno garantite anche sufficienti risorse per la prosecuzione del progetto”.

Per quanto riguarda il futuro Regione Liguria ha già avviato una riflessione con il dipartimento pari opportunità presso la presidenza del consiglio affinché, a partire dal 2018, ci possa essere un superamento del bando come metodo di distribuzione delle risorse nazionali.

“A nostro avviso – concludono Viale e Cavo – la pubblicazione di un bando competitivo, rivolto contestualmente a soggetti pubblici e privati, non può garantire il coinvolgimento di tutte le Amministrazioni regionali e la conseguente copertura di tutto il territorio nazionale. Inoltre, evidentemente, non favorisce lo sviluppo di quel sistema di coordinamento, auspicato dal Piano Nazionale Antitratta, che dovrebbe essere in capo alle Istituzioni e dovrebbe migliorare la governance a livello centrale e territoriale. Il metodo del riparto invece, peraltro già utilizzato con esiti positivi dalla presidenza del consiglio in altri ambiti, rimane dal nostro punto di vista il sistema più efficace”.

Nonostante le rassicurazioni dei due assessori, le minoranze consiliare protestano. Pippo Rossetti del Pd afferma: “E’ caduto nel vuoto l’appello del Partito Democratico alle donne della maggioranza di centrodestra, affinché la giunta riportasse a 230 mila euro il finanziamento per gli interventi contro le vittime della tratta, dopo che lo stesso assessorato, nei mesi scorsi, ha perso i finanziamenti messi a disposizione dal governo sbagliando a presentare la domanda. Le assicurazioni della vicepresidente Viale secondo cui la giunta garantirà i servizi grazie ai finanziamenti governativi che dovrebbero arrivare il prossimo anno non ci bastano, anche perché confermano che la Regione (come Toti peraltro ha ribadito in aula) non metterà un euro su questo capitolo di spesa”.

“Le donne sui marciapiedi, schiave del racket, confidano nelle associazioni che si occupano di loro. Ma alle associazioni, per intervenire e salvare queste donne dalla violenza e dallo sfruttamento, servono fondi. Quelli che per ora la Regione non intende stanziare”.

Gianni Pastorino di Rete a Sinistra aggiunge: “Preoccupante che la maggioranza di centrodestra abbia bocciato un emendamento che riproponeva lo stanziamento di 230 mila euro a favore delle misure anti-tratta per il prossimo anno. Prendiamo atto della risposta che arriva dalla giunta: l’assessore Viale si impegna a garantire il mantenimento dei progetti in essere, soprattutto in area genovese, sul contrasto alla tratta di esseri umani, a fronte delle difficoltà nella presentazione dei bandi a livello nazionale. Ribadiamo che accogliamo positivamente, ma oggi avremmo preferito un voto favorevole al ripristino dello stanziamento pregresso”.

“Valuteremo con molta attenzione l’impegno assunto quest’oggi dalla giunta, per garantire un’operatività vera ai progetti attivi sul territorio. Indispensabile garantire risorse continue, e non sporadiche, agli educatori che lottano contro la prostituzione e i fenomeni di schiavitù sessuale; perché questa è una delle battaglie più difficili contro la criminalità organizzata”.

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