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Finale, vigile stagionale assunto “troppo a lungo”: il Comune condannato a risarcire 10 mila euro

Se n'è discusso l'altra sera in consiglio comunale

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Finale Ligure. Un agente di polizia municipale assunto a tempo determinato per più di 36 mesi (quindi ben oltre i limiti per i contratti “stagionali” previsti dalla legge) che fa causa al Comune e il giudice che condanna l’amministrazione comunale a versare un risarcimento di circa 10 mila euro (più altri 3 mila di spese legali). E’ questo uno dei temi al centro del consiglio comunale tenutosi martedì sera a Finale Ligure.

La questione è stata portata in discussione dall’assessore al bilancio Delia Venerucci, che ha chiesto ai membri del parlamentino locale di approvare un “debito fuori bilancio” di 13 mila euro derivanti proprio dalla causa persa dal Comune.

La questione è piuttosto semplice: l’agente è stato assunto come stagionale con un contratto a tempo determinato. Nel corso del tempo, il suo contratto è stato più volte prorogato. In tutto, il vigile è stato in forza al comando per 36 mesi. La normativa stabilisce che le aziende che prolungano i contratti a tempo determinato per più di tre anni sono poi obbligate ad assumere il dipendente stesso con un contratto a tempo indeterminato. Nelle pubbliche amministrazioni, però, questo non accade in quanto i posti di lavoro in ambito pubblico possono essere assegnati solo tramite concorso. Pur prendendo atto di questo elemento, il giudice ha stabilito che il Comune dovrà versare all’agente un risarcimento (quantificato appunto in 10 mila euro circa) per un “indebito prolungamento del periodo di lavoro”, come spiegato sinteticamente dall’assessore al bilancio.

Il primo ad intervenire nella discussione è stato il consigliere di minoranza Sergio Colombo, che ha sottolineato come sia “assurdo che questo agente presti servizio in altri Comuni mentre noi siamo costretti a versare questo risarcimento. Anziché prendere altri stagionali avremmo potuto richiamarla, visto che conosce bene il nostro territorio. Mi chiedo se non fosse possibile fare ricorso contro la sentenza”.

“Non si può far nessun ricorso – ha risposto il sindaco Ugo Frascherelli – Il tentativo che abbiamo fatto e al quale il giudice non ha dato seguito era quello di avere un provvedimento giudiziale che imponesse al Comune di assumerla, ma il giudice non ha avuto il coraggio di prendere una decisione contro la legge, che in questo momento vieta agli enti pubblici di assumere. Purtroppo c’è un problema di incompatibilità tra alcune norme che stabiliscono che un rapporto di lavoro a tempo determinato prolungato nel tempo può portare ad una stabilizzazione e altre che vietano alle pubbliche amministrazioni di assumere. Questo agente in tre anni ha avuto più incarichi dalla stessa amministrazione e perciò ha deciso di fare causa. E l’avrebbe anche vinta, se non ci fosse stato il vincolo delle assunzioni introdotto dal Governo anni fa. Ma essendoci quel vincolo non poteva vincere”.

“Noi potremmo anche andare in appello per non riconoscerle l’indennità o provare ad avere un ribaltamento della sentenza, ma questa mossa potrebbe anche non avere effetto. La corte d’appello potrebbe confermare la sentenza, insomma. Indubbiamente c’è una discrasia tra le norme”.

Il consigliere Simona Simonetti ha osservato: “Io vengo da un mondo in cui i diritti dei lavoratori sono sacri e vanno rispettati. Il risarcimento non si discute: evidentemente il rapporto tra l’agente e il Comune di Finale Ligure non era corretto. Sul debito non si discute, ma sul resto sì. Se sono sacri i diritti dei lavoratori lo sono anche quelli dei cittadini. L’assunzione di stagionali viene fatta in molte attività ed aziende in cui si fa turismo. Ma le aziende che lo fanno stanno ben attente a non assumere per un tempo maggiore rispetto a quello che prevede la regolarizzazione. Se queste realtà assumessero uno stagionale per troppo tempo e si andasse in causa, il capo del personale verrebbe subito licenziato e chiamato a rispondere in proprio dell’errore fatto”.

Consiglio Finale Ligure Agente Risarcimento

“Vorrei sapere perché è stato commesso questo sbaglio – ha interrogato Simonetti – Tra l’altro il sindaco ha fatto trapelare una voce inquietante: che l’amministrazione abbia sbagliato apposta per assumere l’agente a tempo indeterminato. Se fosse vero, sarebbe inaccettabile. Ma credo di avere capito male. Ribadisco: vorrei sapere chi ha commesso questo sbaglio. Perché a pagare non è il Comune, ma i cittadini di Finale. Qui non c’è nessuna discrasia, c’è un errore bello e buono. E se c’è bisogna capire chi lo ha commesso e perché. L’amministrazione deve dire che azioni vuole intraprendere per evitare che questi errori si ripetano”.

“Considerando che si trattava di un lavoratore abbiamo considerato di non fare appello – ha risposto Frascherelli – Circa l’assunzione a tempo determinato, sono d’accordo con il consigliere Simonetti, ma ricordo che ci sono regole che impongono dei tetti sulle assunzioni a tempo pieno o a tempo determinato. Ci sono figure che servono maggiormente in comuni come quello di Finale, la cui popolazione subisce fluttuazioni tra il periodo estivo e quello invernale. Tra queste figure ci sono gli agenti di polizia municipale stagionali, che ovviamente molto importanti durante il periodo estivo. Per quanto riguarda la causa, se ci sono responsabilità verranno accertate e sanzionate”.

Simonetti ha rincarato: “Personalmente non mi sento di dire che il giudice abbia sbagliato. Se il Comune ritenesse che la sentenza fosse sbagliata farebbe ricorso, ma non è corretto dire in consiglio comunale che il giudice ha sbagliato. L’amministrazione ci chiede di approvare un debito di 13 mila euro che verrà pagato dai cittadini”.

La pratica è stata votata dalla maggioranza dei consiglieri.

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