Malcontento

Cairo, settimo giorno senz’acqua: alcuni cittadini valutano un esposto in Procura contro Iren

Nelle ultime ore è nato un gruppo Facebook per raccogliere adesioni, e domani si valuterà con un legale se presentare l'esposto già lunedì

acqua sporca torbida gialla non potabile

Cairo Montenotte. “Siamo al settimo giorno senz’acqua, e ora dal bagno inizia anche a venire un odore nauseabondo. Non è umanamente tollerabile questa situazione“. E’ solo uno dei tanti commenti che si legge sulla pagina Facebook del sindaco di Cairo, Fulvio Briano, che da giorni informa costantemente i residenti sulla situazione dell’acqua non potabile. A centinaia ringraziano lui e i tecnici per il loro incessante lavoro sugli impianti, ma c’è anche chi invece punta il dito contro una tempistica ritenuta eccessiva: ed ora il malcontento potrebbe trasformarsi addirittura in un esposto in Procura.

I problemi con l’acqua sono nati ovviamente durante l’alluvione del 24 novembre. Come in tanti altri Comuni della provincia savonese anche a Cairo Montenotte una delle conseguenze è stata quella di guasti all’impianto idrico che hanno in certi casi bloccato completamente la fornitura di acqua nelle abitazioni ed, in altri casi, l’hanno resa non potabile. Fin da subito era apparso chiaro che il problema era esteso e non risolvibile in poche ore: ed infatti da ormai una settimana si procede con ripetuti interventi su tubature, vasche e pompe nel tentativo di ripristinare il corretto funzionamento della rete.

Il disagio tocca, a vari livelli, gran parte della popolazione cairese, e proprio per questo il sindaco Fulvio Briano, che già abitualmente utilizza i propri social per comunicare con i cittadini, ha instaurato a mezzo Facebook un vero e proprio “filo diretto” con aggiornamenti in tempo reale sulla situazione.  Almeno fino a tre giorni fa, quando nel suo aggiornamento Briano spiegava: “L’acqua sta tornando gradualmente nelle case dei cairesi, la rete sta iniziando a salire di pressione. La situazione acqua rimarrà delicata a lungo ma si sta pian piano risolvendo. L’acqua non verrà dichiarata potabile per almeno una settimana ma può essere utilizzata per lavarsi e per gli scarichi”.

Dopo quell’ultimo aggiornamento, il 28 novembre, non ne sono arrivati altri. Ed in questi due giorni il tono dei commenti al post è mutato: se all’inizio erano ringraziamenti per il lavoro svolto e manifestazioni di vicinanza, nelle ultime ore il malcontento per un silenzio inaspettato ed una situazione che resta difficile ha preso il sopravvento. Tra le centinaia di reazioni aumentano le critiche: sotto accusa finisce la presunta incompetenza dei tecnici Iren (che “sono arrivati e non sapevano nemmeno dov’erano i tubi”), una presunta pianificazione sbagliata dei lavori (“so per certo che con la cifra spesa finora avrebbero potuto rifare tutto l’impianto”, oppure “nella mia via già prima dell’alluvione si rompeva un tubo alla settimana”) ed anche lo zelo con cui Briano informava i cittadini (“Io con l’acqua ci lavoro e prendevo appuntamenti perchè ero sicura che l’acqua tornasse visto che l’aveva detto il nostro sindaco, ma poi dovevo continuamente rimandarli…”).

E così, come spesso accade, alla fine qualcuno ha suggerito le vie legali, invocando “una bella denuncia e una richiesta di risarcimento danni” contro Iren. In pochi minuti la proposta ha trovato seguaci, ed è nata l’idea di una “causa collettiva”. C’è chi si è offerto di girare per le case a raccogliere firme e chi ha creato un apposito gruppo Facebook che possa, come accaduto ad esempio nel caso degli autovelox di Albenga, fungere da “collettore” di proposte ed adesioni. La cosa sembra aver preso quota: un rappresentante di questo “comitato improvvisato” ha già appuntamento con un legale domani pomeriggio, e si sta valutando di presentare l’esposto in Procura lunedì.

L’unico dubbio è se tentare o meno di coinvolgere il Comune: per qualcuno infatti il capofila dovrebbe essere proprio l’amministrazione (visto che non sono i cittadini ad essere “singoli clienti” di Iren come accade per luce e gas, ma è il Comune ad assegnare il servizio), per altri bastano una decina di cittadini che rappresentino in qualche modo tutti gli altri residenti. Non resta che vedere gli sviluppi delle prossime ore, e la posizione che il sindaco Briano assumerà eventualmente nei confronti dell’iniziativa.

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