Alassio. Sembra non avere fine la querelle sull’asilo “Piccolo Principe” di Alassio. Dopo la valanga di accuse e risposte di ieri sul tema, oggi ad intervenire è l’ex sindaco Roberto Avogadro: anche lui, come già Angelo Galtieri, si schiera al fianco dell’ex consigliere comunale di Alassio Massimo Parodi ed esponente del nuovo movimento politico “Agorà”, contro il vice sindaco alassino Monica Zioni.
“L’esternazione dell’avvocato Marco Parodi, già membro di maggioranza e consigliere comunale, ha il pregio di chiarire in maniera definitiva e lucida i contorni della vicenda ‘Piccolo Principe’ – inizia Avogadro – una vicenda diventata in questi mesi lo specchio di un modo di amministrare nebuloso, approssimativo, lontano dalle reali esigenze della città di Alassio e dei suoi cittadini. Da un altro punto di vista ha il pregio di evidenziare tutta l’arroganza e la miopia di questa amministrazione, o meglio di quanto resta di essa, palesando come sia rappresentativa di tutto il peggior armamentario della politica italiana: la vanagloria, l’ambizione, il disconoscimento dei propri errori, l’incapacità di ammettere le colpe, il mentire spudoratamente, lo scaricare le responsabilità su altri, la cocciutaggine, la lontananza dai cittadini”.
“Quindi una esternazione importante che dice a chiare lettere quanto già tutti sapevano e lo dice in maniera netta – accusa l’ex sindaco – senza lasciare spazio a interpretazioni o dubbi: l’affaire ‘Piccolo Principe’ è stato gestito male dall’inizio, si sono fatte forzature, non si è tenuto conto dei diritti dei vicini, ci si è intestarditi nell’errore, non si è tenuto conto delle soluzioni trovare per uscirne a testa alta, si è creduto addirittura di poterla fare in barba al Tar… e adesso giunti al momento ineluttabile del redde rationem si nasconde la mano che aveva tirato il sasso rifuggendo dalle proprie responsabilità”.
“Penso che sia effettivamente troppo, sia per l’affare in sé che ha evidenziate gravi incapacità amministrative da parte di questa amministrazione e dei suoi membri, ma soprattutto per l’atteggiamento totalmente irrispettoso e menzognero tenuto nei confronti del Consiglio Comunale, massima rappresentanza cittadina, che degli Alassini stessi. Per molto meno ci si dimette” conclude Avogadro.