Savona. Non si fermano le proteste per gli autobus di Tpl Linea che nei giorni scorsi avevano riguardato alcuni stranieri extracomunitari, viaggiatori “portoghesi”, pizzicati dai controllori, i quali, invece di procedere nella loro identificazione per la notifica della sanzione di rito, li invitavano a scendere senza alcuna conseguenza, provocando le ire degli altri viaggiatori regolarmente muniti di biglietto.
Ora, invece, le forti lamentele da parte dell’utenza sono per il pesante sovraffollamento, specie per quanto riguarda le linee extraurbane che collegano la Valbormida a Savona. “Il problema maggiore si manifesta negli orari del mattino e della sera, come ad esempio la linea Cairo Montenotte-Savona che parte alle 7:25 dal capoluogo valbormidese, dove la presenza di molte persone, in gran parte extracomunitari, costringe le persone che salgono alle fermate intermedie di Carcare ed Altare per recarsi al lavoro a rimanere stipate in piedi nei corridoi, rischiando di essere travolti dalla ressa e schiacciati in caso di frenata” afferma il gruppo di utenti, che sta sollevando la protesta sulle difficili condizioni di viaggio.
Ed è proprio il protrarsi della situazione, che ormai non può più essere considerata eccezionale, ad indignare quei passeggeri, per lo più abbonati mensili, costretti a viaggiare affrontando un percorso al limite della decenza e col rischio di cadere lungo il tragitto tortuoso del Colle di Cadibona.
La protesta dei viaggiatori sta sfociando in una raccolta firme per una petizione che interesserà anche le autorità preposte al controllo stradale. “Infatti sui bus extraurbani, a differenza di quelli urbani, non è possibile la presenza di persone in piedi per motivi di sicurezza”.
“E’ ovvio che i primi a pagarne le eventuali conseguenze saranno proprio gli autisti, i quali tuttavia subiscono anch’essi una situazione veramente al collasso che andrebbe risolta dall’azienda con una più efficiente organizzazione e monitoraggio delle corse” conclude il gruppo di viaggiatori.