Savona. Opinioni e sensibilità diverse, accomunate da un unico leitmotif: le difficoltà del trasporto pubblico locale savonese e la questione dei migranti che spesso “invadono” i bus per i loro movimenti.
Abbiamo iniziato con la protesta per il sovraffollamento e i rischi sicurezza, poi la denuncia di una pendolare che di lamentava dei ritardi e dei disservizi su treni e autobus, denunciando fenomeni di razzismo, e ora ecco un’altra lettera di un viaggiatore: “Prendo spesso la linea 40 di Tpl Linea, da Loano a Vado Ligure…Ho letto la lettera della signora che si lamenta dei controllori e devo dire che non è affatto come dice lei… Salgono ma agli extracomunitari o stranieri, albanesi o rumeni trovati senza biglietto, intimano solo di farlo… Poi nulla: hanno paura… difatti salgono in tre…”.
“Per il resto da quando hanno unito le società di trasporto hanno reso i viaggiatori come delle cavie… Hanno aggiunto tante fermate rispetto alla vecchia e buona Sar… E così dai 40 minuti si è passati ad un ora e venti minimo… E spesso si sta pure in piedi!” aggiunge il viaggiatore che ha scritto alla nostra redazione.
“Ma possibile? sarebbe una linea tanto semplice: Albenga-Savona o Andora–Savona, diretta senza cambi intermedi come avviene oggi a Finale. Piuttosto sarebbe utile un cambio dell’autista, non del pullman e sopratutto meno fermate, solo le più importanti in grado di rendere il viaggio più breve possibile e non un calvario con tempi biblici”.
“Con qualche piccolo accorgimento la gente tornerebbe dal treno al pullman… Invece…” conclude.