Presa di posizione

Tirreno Power, l’azienda attacca: “Dopo 7 anni di inchieste la stessa accusa smonta il teorema di Granero”

La Procura formalizza le richieste di rinvio a giudizio per disastro colposo ambientale per manager ed ex manager di Tirreno Power, ma l'azienda attacca

Tirreno Power

Savona. “La richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla procura di Savona smonta il teorema costruito dell’ex procuratore capo, in gran parte fondato sull’indagine epidemiologica imbastita e realizzata, è bene ricordarlo, anche da tecnici che erano nel contempo consulenti della procura e militanti dei comitati locali che chiedevano la chiusura della centrale”. Così Tirreno Power torna a parlare dell’inchiesta che ruota intorno alla centrale di Vado Ligure in riferimento all’accusa di disastro ambientale colposo che viene contestata dalla Procura di Savona nei confronti di vertici (o ex) dell’azienda.

Nelle ultime settimane i pm Daniela Pischetola e Vincenzo Carusi hanno formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio che, di fatto, era già stata anticipata dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari dello scorso luglio (lo stesso atto con cui era stata chiesta l’archiviazione delle accuse nei confronti dei sindaci e amministratori e attraverso il quale parte delle contestazioni erano state trasmesse ai magistrati romani).

In attesa della fissazione dell’udienza preliminare, Tirreno Power ha rotto il silenzio tornando a commentare le scelte della Procura: “Va rilevato che nel provvedimento di richiesta di rinvio a giudizio non compaiono diversi manager e amministratori di Tirreno Power – il riferimento è, per esempio, ad Andrea Mangoni, ex ad di Sorgenia (tra i maggiori operatori italiani del mercato libero dell’elettricità e del gas), e Francesco Dini, di Cir (allora indagato in quanto consigliere di Tirreno Power), ndr -, e che nei giorni scorsi si era avuta l’archiviazione per i pubblici ufficiali, tra i quali anche coloro che hanno correttamente rilasciato le autorizzazioni e esercitato il controllo sul funzionamento della centrale di Vado Ligure come peraltro riconosciuto dalla stessa procura”.

“Sono passati sette anni dall’inizio di questa inchiesta e oltre due anni e mezzo dal sequestro che ha provocato il rischio di fallimento per Tirreno Power e un grave danno sociale al territorio. Ora si arriva all’archiviazione della posizione della maggior parte degli indagati, e alla presa d’atto che, a tutt’oggi, non si hanno elementi certi in merito alle presunte centinaia di vittime richiamate specificatamente anche nell’atto di sequestro di un impianto che funzionava in regola con le norme e le autorizzazioni ambientali, fatto affermato negli atti dalla stessa Procura” attaccano da Tirreno Power.

“Sui presunti danni ambientali siamo certi sarà fatta chiarezza visto che a distanza di oltre due anni dal fermo degli impianti tutti i dati ufficiali documentano che la qualità dell’aria era e rimane tra le migliori d’Italia ed è sostanzialmente identica a quando i gruppi lavoravano” concludono da Tirreno Power.

Tesi e idee in aperto contrasto con quelle dei magistrati savonesi che sono convinti che sussistano “elementi idonei a sostenere in dibattimento l’accusa di disastro colposo ambientale e sanitario” nei confronti di 26 manager ed ex manager di Tirreno Power per i quali è stato appunto richiesto il rinvio a giudizio.

Si tratta di: Giovanni Gosio, direttore generale dal 2003 al 2014; Massimo Orlandi, presidente del Cda in diversi periodi nonché membro del Comitato di Gestione; Mario Molinari, Andrea Mezzogori, Jacques Hugé, Denis Lohest, Adolfo Spaziani, Jean-Francois Louis Yves Carriere, Pietro Musolesi, Domenico Carra, consiglieri d’amministrazione e, per i primi sei, membri del Comitato di Gestione, in periodi differenti; Mario Franco Leone, presidente del Da tra 2010 e 2014; Olivier Pierre Dominique Jacquier, Giovanni Chiura, Aldo Chiarini, Pascal Renaud, Agostino Scornajenchi, Giuseppe Gatti, Alberto Bigi, Charles Jean Hertoghe e Luca Camerano, tutti consiglieri d’amministrazione e membri del Comitato di Gestione negli ultimi anni; Pasquale D’Elia, capo centrale dal dicembre 2005 al 2014; Ugo Mattoni, direttore della Direzione Energy Management dal 2004 al 2014; Maurizio Prelati, direttore della Direzione Produzione dal 2008 al 2014; Guido Guelfi, direttore della Direzione Ingegneria dal 2004 al 2014; Andrea De Vito, direttore della Direzione Amministrazione Finanza dal 12007 al 2014; Claudio Ravetta, direttore Produzione dal 2004 al 2008 e vice direttore generale dal 2008.

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