Genova. L’Università degli Studi di Genova ha predisposto, con il forte impegno del Comitato Pari Opportunità, l’uso del “doppio” tesserino universitario, grazie al quale gli studenti e le studentesse in transizione di genere possono registrarsi e presentarsi agli esami con il nome nel quale si riconoscono. Già approvato nella primavera del 2015, ha il preciso obiettivo di superare le discriminazioni basate sull’identità di genere e quindi di promuovere una cultura orientata al rispetto delle differenze.
“L’Università di Genova e il Comitato si sono impegnati concretamente per garantire ai propri studenti un ambiente inclusivo e una carriera universitaria serena”, interviene Claudio Tosi, Presidente Arcigay Genova. “Per questo troviamo inaccettabili le affermazioni di Matteo Rosso e Stefano Balleari”.
Matteo Rosso, medico e presidente della commissione Sanità in Regione Liguria e promotore della mozione “anti-gender” approvata venerdì scorso, e Stefano Balleari, candidato Sindaco di Genova per Fratelli d’Italia, affermano che questo provvedimento è una «follia becera surreale e fuorviante».
Queste affermazioni, esternate proprio a ridosso della giornata in cui vengono ricordate le persone transgender vittime di violenza (20 novembre), ci ricordano quanto sia utile il nostro lavoro quotidiano; ogni anno infatti tante persone si rivolgono alla nostra associazione per chiedere aiuto nell’affrontare tutti gli aspetti sanitari, psicologici e burocratici nel loro percorso di transizione.
Ricordiamo che l’Italia con la Legge n. 164 del 14 aprile 1982 è stato un paese pioniere nel riconoscimento dei diritti delle persone in transizione di genere.
La Regione quindi ha bisogno di persone che lavorino sulle vere problematiche della Liguria e non su invenzioni come la c.d. “teoria del gender” e coloro che ricoprono cariche istituzionali dovrebbero chiedersi quanto le loro affermazioni hanno conseguenze concrete sugli abitanti della nostra Regione.