Idea

Regione, la proposta del Pd: “Anche in Liguria vaccini obbligatori per iscriversi al nido”

"Serve a tutelare la salute pubblica e quei bimbi più deboli o che, per gravi motivi di salute, non possono essere vaccinati e sono esposti al contagio"

Asilo nido

Regione. “Vaccino obbligatorio per iscriversi all’asilo nido”. A chiederlo è il gruppo del Pd in Liguria. La capogruppo Raffaella Paita è la prima firmataria di una proposta di legge simile a quella appena approvata dalla Regione Emilia Romagna.

“Introdurre la misure dell’obbligatorietà del vaccino per i bambini da 0 a 3 anni che frequentano gli asili nido – spiegano Paita e il consigliere regionale del Pd Valter Ferrando – serve a tutelare la salute pubblica e in particolare quei bimbi più deboli o che, per gravi motivi di salute, non possono essere vaccinati e risultano quindi più esposti al contagio”. I due esponenti del Pd ricordano che “l’introduzione delle vaccinazioni ha consentito nel tempo di ridurre la diffusione di alcune malattie gravi e mortali e addirittura di eliminarle”, ma “per assurdo – dicono – è proprio lo stesso successo ottenuto dalle vaccinazioni nel debellare malattie prevedibili e gravissime che sta inducendo alcuni genitori a dubitare della pratica vaccinale”.

Qualcuno, infatti, precisano Paita e Ferrando “essendo sempre più rari i casi di insorgenza di certi tipi di malattie, pensa che i rischi di contrarle siano meno gravi o che gli stessi vaccini possano essere nocivi. Senza contare la quantità di notizie false che circolano sull’argomento, soprattutto attraverso il web. Il risultato è che l’anno scorso, la percentuale di bambini vaccinati, in alcune aree del nostro Paese, è scesa sotto il livello di sicurezza del 95 per cento, soglia che garantisce la migliore protezione per tutta la popolazione, soprattutto, come detto in precedenza, per coloro che per motivi di salute non possono vaccinarsi”.

Paita, Ferrando e i consiglieri del Gruppo Pd ricordano inoltre che i vaccini non sono solo uno strumento di salute pubblica, ma producono anche una riduzione della spesa sanitaria, come dimostra “uno studio recente condotto in Italia sugli effetti dell’introduzione del vaccino del morbillo (1979), secondo cui si sono evitati, nel periodo 2000-2009, quasi 2 milioni di ammalati, con un risparmio annuo di circa 12 milioni di dollari, a fronte di un costo della vaccinazione annuo che varia tra i 2,5 e 3 milioni di dollari”.

A lanciare l’allarme sulla diminuzione della copertura vaccinale, nell’aprile 2015, è stato il Comitato Nazionale di Bioetica: “In particolare – spiegano i consiglieri del Partito Democratico – nel 2014 in Italia sono stati segnalati 1.686 casi di morbillo: il numero più alto fra i Paesi europei, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha richiamato il nostro Paese, chiedendogli di prendere adeguati provvedimenti”. Insomma una situazione assolutamente da non sottovalutare.

“Le istituzioni – concludono Paita e Ferrando – devono intervenire, anche drasticamente, con una legge, come sostiene anche la farmacologa, biologa e senatrice a vita Elena Cattaneo, per tutelare il bene comune dei cittadini. Speriamo che il Movimento 5 Stelle, almeno in Liguria, voti a favore di questa proposta di legge, visto che i grillini dell’Emilia Romagna si sono schierati contro. Auspichiamo che anche il centrodestra sostenga tale istanza. Il governatore Toti ieri ha detto di essere a favore dei vaccini ma anche per la libertà di scelta: abbiamo ragione di credere che quella frase non rispecchi le sue reali intenzioni. Su un fatto di civiltà che riguarda i nostri bambini le forze politiche devono restare unite”.

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