Cambio di strategia

Profughi, Ciangherotti e Perrone: “Focolai di tubercolosi nei nostri ospedali, servono più controlli”

I consiglieri inguani chiedono più controlli a monte: "Viale intervenga per migliorare la salute dei migranti e per rassicurare la popolazione locale da paure (giustificate) di malattie infettive"

Genova,  i profughi arrivano nella struttura di Quarto
Foto d'archivio

Albenga. Più controlli sanitari per i profughi che vengono accolti nel Savonese per evitare il rischio di trasmissione di malattie come la tubercolosi. Ad invocarli sono i consiglieri comunali di Albenga Ginetta Perrone ed Eraldo Ciangherotti che invocano un intervento dell’assessore Sonia Viale.

“Passi che il governo Renzi, per business delle cooperative rosse, apra le porte a tutti i sedicenti profughi che approdano sulle coste italiane. Passi che il Ministro Angelino Alfano negli utlimi tempi sia arrivato ad impegnare un miliardo di euro all’anno, delle tasse pagate dagli Italiani, per la gestione del sistema di accoglienza stranieri. Ma non può esistere che ciascun migrante che arriva da noi e viene preso in carico dalla Prefettura di Savona per vitto e alloggio, prima di essere sistemato nelle strutture di accoglienza, non venga schedato in una carta sanitaria e sottoposto ad una banale radiografia del torace per diagnosticare eventuale tubercolosi o ad un prelievo del sangue” attaccano Ciangherotti e Perrone.

“Ieri, in tarda mattinata abbiamo fatto un giro nel nostro Ospedale Santa Maria di Misericordia e, dopo aver visto 7/8 profughi in sala d’attesa con la mascherina, ci siamo subito posti una domanda. Chissà se l’Assessore regionale alla salute Sonia Viale, che ha pure la delega straordinaria all’immigrazione ed emigrazione, è a conoscenza del fatto che, nelle corsie dei nostri ospedali, transitato, da tempo, ogni giorno, numerosi profughi con/senza la mascherina, infettati di tubercolosi trasmissibile per via aerea? Roba che ci riporta un secolo indietro nel rischio di contagio e di trasmissione delle malattie” proseguono i consiglieri comunali di Forza Italia.

“Perché non obblighiamo la Prefettura di Savona ad accogliere esclusivamente profughi di cui si conoscano preventivamente le eventuali malattie per le quali si sia somministrata un’adeguata terapia? La legge o le direttive del ministero non lo consentono? Alziamo la voce tutti insieme, perché mentre il cittadino italiano subisce sulla propria pelle tagli drastici sulla sanità, i profughi sistemati sul nostro territorio dai Prefetti buonisti (coi soldi degli Italiani) vengono curati, dopo mesi di soggiorno, a patologia contagiosa conclamata, senza alcuna forma di prevenzione iniziale” osservano Ciangherotti e Perrone.

“Non è giusto che i pronto soccorsi del ponente savonese e i reparti di radiologia dei nostri ospedali siano congestionati di profughi da mesi in giro per il nostro territorio con focolai di tubercolosi estesi o con scabbia, senza mai aver eseguito un controllo sanitario preventivo in considerazione del paesi di provenienza e delle pessime condizioni igieniche sanitario in cui versano i migranti durante i loro attraversamenti. Caro Assessore Viale, urge un suo intervento immediato per migliorare la salute dei migranti e per rassicurare la popolazione locale da paure (giustificate) di malattie infettive. Ne va del controllo della salute pubblica e della sicurezza dei cittadini. Questa sì è una battaglia di buona sanità che non possiamo affrontare con lo stile e l’insuccesso tipici della sinistra” concludono Eraldo Ciangherotti e Ginetta Perrone.

leggi anche
Profughi al lavoro all'Acquasola
Immigrazione
Savona, migranti al lavoro. Il sindaco: “Massimo scrupolo nei controlli sanitari”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.