Pietra Ligure. Ha trovato anche il tempo per incontrare i delegati sindacali dei lavoratori della Piaggio Aerospace il ministro della difesa Roberta Pinotti, che questa mattina era in piazza San Nicolò a Pietra Ligure per sostenere le ragioni del “sì” al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.
Accompagnata dal sindaco Dario Valeriani, dal consigliere regionale del Pd (nonché ex primo cittadino pietrese) Luigi De Vincenzi e dal deputato Pd Franco Vazio, il ministro ha incontrato prima la cittadinanza e poi una delegazione di sindacalisti.
“Al ministro abbiamo ricordato quale sia la situazione dell’azienda – spiega il segretario provinciale della Fiom-Cgil – Noi siamo fermi all’annuncio dell’ex Ad Logli del 27 settembre che prevedeva spacchettamenti e licenziamenti e all’apertura della procedura di mobilità (successivamente congelata da parte di Piaggio) con 132 licenziamenti. Abbiamo incontrato il governo il 9 agosto: in quella sede ci era stato garantito impegno sulla vicenda e ci era stato detto che quanto proposto dall’azienda era irricevibile”.
Visto che sono passati diversi mesi, “abbiamo chiesto al ministro se ci fossero novità. In particolare, ciò che ci preoccupa è come sta andando avanti la ristrutturazione del debito di Piaggio, perciò abbiamo se ci sono sviluppi sul piano industriale (l’ipotesi di spacchettamento era assolutamente deleteria soprattutto perché non ci sarebbe stata garanzia sull’impegno produttivo e questo era una sorta di disimpegno da parte della proprietà) e più in generale quali sono i tempi per avere qualche risultato concreto. Noi responsabilmente abbiamo aspettato come ci era stato chiesto ma ovviamente il tempo passa e la preoccupazione aumenta”.
Negli ultimi tempi Piaggio Aerospace ha annunciato la consegna di alcuni velivoli a diversi committenti, quindi la produzione pare essere ritornata su buoni ritmi: “In parte c’è stato un cambio di passo dopo l’avvicendamento degli Ad – conferma Mandraccia – Questo soprattutto sul civile, che era il ramo di produzione che doveva essere esternalizzato qualcosa si sta muovendo. Ovviamente noi vorremmo che questo facesse parte di un piano complessivo e non sia solo uno spot per tenere le acque tranquille in attesa di presentare un piano industriale irricevibile”.
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Dal canto suo, Pinotti ha rassicurato i rappresentanti dei lavoratori: “Il ministro ci ha detto che il governo sta seguendo la vicenda, che è particolarmente delicata anche perché tocca i rapporti con una proprietà che è anche uno stato sovrano. Pinotti ci ha comunicato che sono in fase di valutazione tutti i ragionamenti che sono sul tavolo: la ristrutturazione del debito, la disponibilità da parte di Leonardo (ex Finmeccanica) ad entrare in azienda, la disponibilità da parte del Governo ad acquistare nuovi velivoli e a generare quindi nuovi carichi di lavoro. Non ci ha dato assicurazioni su quella che potrà essere la conclusione né su quelli che possono essere i tempi”.
“Ma quello che a noi interessa sia ben chiaro è che Piaggio Aerospace è un’azienda strategia per il paese, che per quello che riguarda lo stabilimento di Villanova risiede in una zona che fa parte dell’area di crisi complessa che è stata decretata e quindi che ci vuole massima attenzione da parte della politica su questo aspetto. Questo ci è stato garantito perciò noi andiamo avanti. I dipendenti hanno sempre dimostrato grande attaccamento al nome e al marchio Piaggio e vanno avanti facendo il loro lavoro. Aspettiamo gli eventi ma soprattutto monitoriamo perché il rischio per noi è sempre alto”.
Roberto Franco, delegato Fiom-Cgil della Rsu, ha aggiunto: “Ci ha fatto piacere constatare il fatto che il ministro fosse perfettamente informato circa la situazione di Piaggio. E ci ha fatto ancora più piacere sapere che la trattativa sta andando avanti. Con il ministro abbiamo parlato anche di Genova. La Piaggio non è soltanto Villanova, ma anche Sestri e le esternalizzazioni di Laer, in cui vengono costruire le fusoliere e i sottogruppi. E i due stabilimenti di Villanova e Genova sono due realtà che non possono essere scisse. Per usare una metafora: nessuno compra una macchina non ha a disposizione anche un’officina di riparazione. E il delivery-center di Genova è altrettanto fondamentale”.
“ Ci ha rincuorato sapere che il Governo ha già opzionato 20 macchine – aggiunge Franco – Ora il ruolo del Governo è quello di tenere tutto insieme. Il lavoro di sinergia è quello che ha salvato la Piaggio nei momenti di scarico grazie a ‘travasi’ di personale tra chi contribuiva a far volare i velivoli e chi costruiva, assemblava e revisionava la flotta di motori. Abbiamo una conoscenza tecnologica e professionale che non possiamo perdere: a livello mondiale, Piaggio Aerospace è uno tre principali costruttori di droni. Anche quando si parla di Leonardo, in realtà si parla delle macchine costruite da Piaggio”.
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