Albenga. “Il nostro ribasso è stato indicato sulla base d’asta totale, di 11 milioni di euro. Quello del Policlinico di Monza su una base inferiore, quella regionale di 8 milioni. Ma il nostro ribasso, se calcolato sulla stessa base, è inferiore”. Eccola, riassunta in poche righe, la sostanza del messaggio lanciato questa mattina da COL srl: un autentico colpo di scena, dato che in questo caso a vincere il bando di gara per la gestione di Ortopedia ad Albenga non sarebbe il Policlinico di Monza, ma proprio l’azienda nata sulle ceneri dell’ex GSL ed arrivata seconda.
Il meccanismo alla base di questo convincimento è stato illustrato dall’amministratore unico dell’azienda Giuseppe Puglisi nel corso di una conferenza stampa presso l’Unione Industriali. Tutto verte intorno alla proroga decisa all’ultimo dalla Regione Liguria, che rimandò la scadenza del bando dal 15 al 22 settembre (proroga contro cui COL ha già presentato un ricorso), ma soprattutto intorno al meccanismo con cui andava indicata l’offerta economica.
Il “prezzo” delle prestazioni offerte, infatti, andava espressa in termini di percentuale di ribasso sulla base d’asta. Nel momento in cui COL (entro i termini stabiliti) ha presentato la sua offerta, che conteneva un ribasso totale di 1.888.700 euro, l’ha indicato prendendo come parametro di riferimento la base d’asta totale, pari a 11 milioni di euro: il ribasso pertanto valeva il 17,17% rispetto a quella cifra.
Successivamente, il giorno 15 (dopo la proroga, e quindi dopo la consegna della proposta da parte di COL), la Regione ha risposto ufficialmente a un quesito precisando che il parametro da prendere come riferimento era invece soltanto quello relativo ai valori corrispondenti alla produzione per pazienti liguri, pari a circa 8 milioni di euro.
Per cui il Policlinico di Monza ha presentato, il 22 settembre, un’offerta che indicava uno sconto del 20,21%, calcolato però appunto su una base di 8 milioni e, pertanto, inferiore a quello di COL in termini assoluti.
Riparametrando lo sconto offerto da COL su questa nuova base si ottiene una percentuale di 23,60%, superiore dunque a quella del Policlinico. E a quel punto, secondo un rapido calcolo algebrico, il divario sull’offerta economica (a vantaggio di COL) sarebbe sufficiente a superare l’esiguo scarto che il Policlinico ha in quella tecnica, ribaltando l’esito della gara.
In parole povere, insomma, l’aggiudicazione temporanea al Policlinico sarebbe frutto solamente di una diversa “unità di misura” dello sconto: aprendo le buste, ci si è limitati a confrontare le percentuali indicate senza, però, analizzare su quale importo erano calcolate. Una questione meramente tecnica, dunque, mentre i numeri “veri” sarebbero dalla parte di COL: anzi l’offerta dell’azienda ligure, rispetto a quella monzese, garantirebbe un risparmio annuo per le casse pubbliche di 515.000 euro.
L’azienda, che aveva già fatto presente questa anomalia al Tar il 10 ottobre, ha perciò presentato alla commissione regionale una richiesta di riparametrazione in autotutela, con l’espressa richiesta di accelerare i tempi: “Perché l’unico vero aspetto critico di tutta la questione – ha chiarito Puglisi in conferenza stampa – è il fatto che ci sono 50 ex lavoratori di Gsl ancora senza lavoro. Dobbiamo fare presto, per loro“.
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