Loano. Prima le si sono avvicinati e l’hanno molestata strusciandosi contro di lei, poi l’hanno derubata. E’ questa la brutta avventura vissuta qualche giorno fa da Paola P., giovane savonese che lavora come commessa in un negozio di Loano.
L’episodio è avvenuto mercoledì sera nella stazione ferroviaria della cittadina rivierasca. A riferire l’accaduto è Roberto Nicolick, amico della giovane, che racconta: “Paola doveva prendere il treno regionale delle 21.04 diretto a Savona. Quindi come tutte le sere ha utilizzato il sottopassaggio e ha raggiunto il marciapiede del binario 2 dove sarebbe fermato il convoglio. In quell’istante dalla strada adiacente alla stazione sono arrivati due uomini con delle rose in mano. Erano stranieri, probabilmente marocchini: Paola non ne è del tutto sicura, erano vestiti in modo dimesso”.
“I due l’hanno puntata con insistenza e lei per non dover rispondere alle loro occhiate si allontana di qualche passo e guarda lo schermo del suo smartphone. Uno dei due la tallona, le si avvicina e si struscia su di lei con insistenza mormorando nella sua lingua parole di cui lei non comprende il significato. Paola, visibilmente impaurita, ha tentato di allontanarsi ma il soggetto ha continuato a pressarla, spingendo il suo bacino contro di lei. Lei era decisamente spaventata, aveva paura che la cosa peggiori ancora e che il molestatore la afferrasse e trascinasse in qualche angolo buio per usarle violenza. Si è allontanata ancora fino a quando finalmente è giunto il treno per Savona su cui Paola è salita a precipizio. I due marocchini non l’hanno seguita”.
Una volta sul treno Paola tira un sospiro di sollievo e infila la mano nella borsa per prendere il biglietto ma, con grande rabbia, non trova più il suo cellulare: “O lo aveva perso o, più probabilmente, le era stato sottratto dal molestatore mentre si strusciava su di lei. Sul treno c’era un ragazzo a cui Paola ha chiesto di digitare il suo numero, ma quando lo fa scopre che è già stato spento da chi lo ha sottratto”.
“La povera Paola è amareggiata sino alle lacrime: non solo è stata molestata sessualmente ma è stata anche derubata di una cosa come il cellulare, che le è utilissimo e che le permette di essere in contatto con la sua famiglia – racconta Nicolick – Il capotreno prova a chiamare il capostazione di Loano per chiedergli di svolgere una ricerca del cellulare eventualmente smarrito e soprattutto dei due delinquenti ma invano, sono già lontani. La povera Paola che non naviga nell’oro e che svolge un lavoro precario, il giorno dopo ha dovuto annullare la scheda Sim perdendo tutta la sua rubrica telefonica e ha dovuto acquistare un altro telefonino con un esborso imprevisto”.
“Mentre mi racconta quello che ha subito, ha la voce è rotta dalla rabbia e dalla tristezza, per i torti subiti. Nessun agente della Polizia ferroviaria in stazione a Loano, nessun dipendente di trenitalia o viaggiatore a cui chiedere aiuto e tanto avvilimento, mentre due delinquenti impuniti, magari, sono alla ricerca di altre vittime, possibilmente donne indifese da molestare e derubare”.