In carrozza

Dal “rapido dei fiori” ai treni internazionali, cala il sipario su 144 anni di storia: “Si viaggiava con stile” fotogallery

Il direttore della Fondazione delle Ferrovie svela i segreti della linea che domani va in pensione: "Chi arriverà a Cervo o ad altre località non potrà più farlo direttamente nel cuore del borgo"

Andora. “Su questo treno si viaggiava con stile e in una maniera direi più umana soprattutto perché il treno serviva a socializzare. Non si parlava al cellulare: si guardava o fuori dal finestrino, quindi godendo della bellezza dell’ambiente, oppure si parlava con la persona che si aveva davanti. E la Liguria in questo ha insegnato con i grandi treni internazionali che dalla Francia a Sanremo portavano a Milano”. Così l’ingegner Luigi Francesco Cantamessa, direttore della Fondazione Ferrovie dello Stato ha raccontato il convoglio d’epoca scelto oggi per l’ultimo viaggio sulla linea Andora-San Lorenzo al Mare che da domani va in pensione.

L’iniziativa di oggi è stata l’occasione per ricordare la storia che questa tratta ferroviaria porta con sé: “Sono 144 anni che questa linea esiste: tanto tempo. Questo binario unico ha accolto il transito dei treni della Riviera Ligure tra cui molti treni merci e per derrate alimentari. Impossibile non ricordare il ‘rapido’ dei fiori che faceva arrivare i fiori freschi alla mattina a Milano Centrale caricandoli la sera a Sanremo” spiega Cantamessa.

“Poi ci sono i treni locali, ma soprattutto i treni a lunga percorrenza quelli che arrivavano dalla Francia fino alle nostre grandi città. E come non si può salutare un binario che ha portato queste meraviglie se non con un treno storico carico di bambini che non vedranno più, come i loro papà, il transito del treno sulla Riviera di Ponente in mezzo alle case” prosegue il presidente della Fondazione Ferrovie.

A chi gli fa notare che, per completare il restyling della linea ferroviaria della Riviera, manca ancora la tratta tra Finale e Andora, l’ingegner Cantamessa ricorda: “L’attivazione della Ferrovia Ligure, come accadeva 100 anni fa, è avvenuta per fasi e questa è sicuramente importante. Da un lato la nuova ferrovia facilita il traffico internazionale, i lunghi treni merci che vengono tolti dal centro abitato, dall’altro dobbiamo dire che chi arriverà a Cervo o ad altre località non potrà più farlo direttamente nel cuore del borgo”.

“Questo è un treno degli anni trenta, una locomotiva E 428 del 1936 con carrozze ‘Centoporte’ con le panche in legno ed addirittura una carrozza di prima classe per chi all’epoca poteva permettersela. E’ un treno perfettamente funzionante e mantenuto in efficienza dalla Fondazione delle Ferrovie e che non ci auguriamo possa fare tanti servizi turistici in Liguria per il futuro” conclude Cantamessa.

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