Savona. “Garassini alla presidenza? Matteo Debenedetti nel Cda? Ne sentiamo ogni giorno e francamente le nuove nomine poco ci interessano, a noi interessa il funzionamento dell’azienda pubblica e le tutele per i lavoratori”. A parlare è Fausto Dabove della Cgil savonese, che sta seguendo in prima linea la vicenda di Ata spa, con una procedura di raffreddamento in corso a seguito dello stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali di categoria per la difficile situazione aziendale e i problemi nell’organizzazione del lavoro e del servizio di raccolta dei rifiuti (che a Savona ha creato non pochi problemi).
“Assistiamo al valzer di nomi e alle polemiche sui nuovi vertici, ma le questioni di fondo restano ancora aperte: la riorganizzazione aziendale non può che passare dal lavoro e dalle condizioni dei lavoratori di Ata che negli ultimi tempi sono diventate sempre più difficili, con l’inevitabile protesta dei sindacati” aggiunge.
Per il prossimo 11 novembre è stato convocato un nuovo vertice in Prefettura, al quale saranno presenti sindaco e assessore della giunta savonese: “Se entro quella data non avremo risposte certe rispetto alla nostre richieste e alla piattaforma di interventi sul fronte del lavoro e dell’organizzazione del servizio e delle relazioni sindacali, allora sarà sciopero”.
“Le garanzie sul mantenimento dello status di azienda pubblica per Ata non sono sufficienti: serve una svolta nel riassetto aziendale e nelle garanzie per i lavoratori che operano non solo a Savona ma anche i tante altre località della provincia savonese. Meglio discutere nel merito e sui contenuti, piuttosto che sui nomi…” conclude Dabove.