Nessuna condanna

Accusati di violazioni paesaggistiche: prosciolti Melgrati, l’esecutore e il committente dei lavori

Il processo ruotava intorno a presunte irregolarità nella variazione di destinazione d'uso di un locale

tribunale

Savona. Si è chiuso senza condanne il processo relativo ad alcune presunte violazioni edilizie e paesaggistiche connesse alla variazione di destinazione d’uso di un locale nel territorio comunale di Alassio avvenuta tra il 2007 e il 2009.

Per questa vicenda erano finiti nei guai il committente del lavoro Federica Galleani, l’esecutore dei lavori Emanuele Milazzo, e l’architetto Marco Melgrati, in qualità di direttore dei lavori (solo in un primo momento visto che poi si era dimesso dall’incarico).

Questa mattina i tre imputati sono stati tutti prosciolti dalle accuse anche alla luce di un intervento della Corte Costituzionale in relazione ai reati paesaggistici: in particolare, nel caso oggetto del processo, la contestazione mossa dalla Procura non era più qualificabile come delitto, ma come contravvenzione.

Un dettaglio che ha fatto si che alcune delle contestazioni fossero prescritte e “non costituenti reato” (quelle mosse a Galleani), mentre le altre fossero da considerarsi “sanate” a autorizzate a livello paesaggistico. Di qui la sentenza di non luogo a procedere pronunciata nei confronti degli imputati (assistiti dagli avvocati Vazio, Micali e D’Auria).

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