Al chiabrera

Savona, tutto pronto per la consegna del Premio Inquieto dell’anno al filologo Luciano Canfora

Nel corso della cerimonia sono previsti momenti di teatro e musica e una raccolta fondi per il Museo Leopardi di Visso, colpito dal terremoto

Savona. Il Circolo degli Inquieti di Savona conferirà domani sera, domenica 9 ottobre, il suo massimo riconoscimento, il Premio Inquieto dell’Anno, al filologo classico, storico e saggista italiano di fama internazionale Luciano Canfora. La cerimonia di premiazione è in programma alle 20,45 al Teatro Chiabrera (ingresso libero).

A condurre la serata saranno il presidente del Circolo degli Inquieti, Paolo De Santis, e il filosofo Valerio Meattini, con l’accompagnamento musicale del pianista Loris Orlando e della flautista Laura Guatti. Ad aprire l’evento, che in omaggio a Canfora sarà dedicato alla Grecia e alla grecità, saranno l’artista e scenografa Francesca Pierattini, l’attore Jean Pierre Lozano e i musicisti Sandro Signorile e Davide Baglietto.

L’overture sarà sviluppata con la recitazione di un passo tratto da “La nascita della tragedia” di Friedrich Nietzsche, con la voce recitante di Jean Pierre Lozano, le note di Davide Baglietto (cornamuse e flauti) e di Alessandro Signorile (dulcimer, tamburo e chitarra) e la proiezione di una danza rituale su due tele di Francesca Pierattini (1,60 x 1,60) facenti parte della personale “Domus domini”, che l’artista ha presentato presso la Basilica di Sant’Ambrogio a Milano.

“La serata di domenica 9 ottobre nel salotto elegante del Teatro Chiabrera sarà la conclusione della tre giorni inquieta con la premiazione del professor Luciano Canfora ad Inquieto dell’anno. – dice il presidente del Circolo, Paolo De Santis – Le doti che contraddistinguono questo illustre studioso sono universalmente note. Una, in particolare, che voglio sottolineare, è come la classicità che determina la straordinaria modernità di questa mente, sia di guida in questi momenti di grande travaglio del mondo e della nostra Europa. Il pensiero classico, non come citazione del passato ma come nascita della modernità, ci sia da guida e da sentiero per i nostri comportamenti. In Canfora riconosciamo il Maestro che con spirito inquieto insegna, suggerisce ed apre le menti. L’evento prevederà anche una raccolta di fondi, che finanzieranno anche solo in parte il ripristino del Museo Leopardi di Visso, Comune in provincia di Macerata colpito dal tragico terremoto dell’agosto scorso. In questo luogo sono conservati molti manoscritti del Poeta marchigiano, tra i quali “L’Infinito”. Come Inquieti riconosciamo in questo contributo un significato profondo di aiuto per queste terre martoriate, che tanto hanno dato al nostro Paese”.

Professore Emerito di filologia greca e latina all’Università di Bari, Luciano Canfora è universalmente considerato un profondo conoscitore della cultura classica. E’ membro dei comitati direttivi di prestigiose riviste nazionali, come “Limes”, ed internazionali, come “Journal of Classical Tradition” di Boston e la iberica “Hystoria y critica”, e fa parte del Comitato scientifico dell’Enciclopedia Treccani e della Fondazione Gramsci.

Elzevirista del Corriere della Sera, dirige e coordina un’opera sui diversi caratteri della filologia greco-antica della letteratura greca e della sua persistenza, intitolata “Lo spazio letterario della Grecia antica”. Per questi motivi è stato insignito, oltre alla Medaglia d’oro ai benemeriti della scienza e della cultura della Repubblica Italiana, anche della Croce d’onore del Presidente della Repubblica Ellenica nel 2005.

Fecondissimo scrittore di saggistica storica e politica, spazia dal mondo greco e latino a quello del XX secolo. In particolare grande risalto hanno avuto i suoi testi su Demostene, Tucidide, la “Storia della Letteratura Greca”, testo su cui molti Atenei hanno formato i loro studenti, sulle biografie di grandi personaggi come Cesare, o sugli inganni storici come il falso del “Papiro di Artemidoro”. La sua analisi dei “Quaderni dal carcere” di Antonio Gramsci ne hanno fatto uno, se non il maggiore studioso del pensiero del grande filosofo sardo.

Il Premio Inquieto dell’Anno non ha valore venale. Consiste in un piccolo drappo di lino con il “titolo” sovraricamato, contenuto in una pentola di terracotta “sghimbescia”, schiacciata da un lato e con i manici disposti in modo irregolare.

Negli anni scorsi è stato assegnato a: Valeria Golino, Ramin Bahrami, Guido Ceronetti, Ferruccio De Bortoli e gli abitanti dell’Aquila, Renato Zero, Elio (di Elio e le storie tese), Don Luigi Ciotti, Milly e Massimo Moratti, Raffaella Carrà, Régis Debray, Costa Gavras, Oliviero Toscani, Barbara Spinelli, Antonio Ricci, Gino Paoli, Francesco Biamonti, Gad Lerner, Carmen Llera Moravia.

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