Nuovo tecnico

Savona, inizia l’era Siciliano: “La mia squadra darà il 120%”risultati

Reduce da due promozioni in tre anni, il tecnico dichiara: "L'obiettivo è crescere e fare bene"

Savona. Il tempo per risalire la china in un girone equilibratissimo c’è tutto. Il Savona è relegato al tredicesimo posto dopo quattro giornate, con il misero bottino di 4 punti; ma allo stesso tempo soli 4 punti lo separano dalla coppia di testa, composta da Valdinievole Montecatini e Jolly Montemurlo.

La società del presidente Cavaliere, dopo un avvio mediocre, è corsa ai ripari. Da un paio di giorni la squadra biancoblù è affidata alla guida di Alessandro Siciliano, 43enne torinese di Rivoli. Un tecnico giovane, che allena prime squadre da soli quattro anni ma che vanta già un curriculum di tutto rispetto, con la vittoria di un campionato di Eccellenza con la Pro Settimo & Eureka e di un campionato di Serie D con lo Sporting Bellinzago, lo scorso anno.

Savona è una piazza ambiziosa e importante – afferma Siciliano -, ho avuto la fortuna di conoscere il presidente e il direttore sportivo: c’è voglia reciproca di far bene. La Serie D è un campionato importante ma c’è la voglia di provare a salire e tornare ad un calcio che Savona è abituata a vivere. Abbiamo piena condivisione e da oggi lavoreremo per cercare di arrivare il più lontano possibile“.

L’ambiente mi ha fatto una buona impressione – prosegue il neo allenatore –. Ho visto la partitella del mercoledì e ieri ho diretto il primo allenamento: sul campo le sensazioni sono state buone, i ragazzi stanno abbastanza bene, hanno grande voglia e grande entusiasmo. Ho un gruppo di valore; sono tendenzialmente giovani, bisognerà guidarli in un certo modo, bisognerà modulare il grande entusiasmo, la passione, la voglia e la determinazione che hanno. Questo ho visto che non manca, dovremo cercare di tradurlo in un gioco, un’identità, una squadra e ovviamente dei risultati”.

Domani il Savona sarà ospite del Ghivizzano Borgoamozzano. “Non per cercare alibi – spiega -, ma sono arrivato dopo che la settimana è quasi andata e conseguentemente non apporterò grandi cambi perché la squadra ormai da due mesi lavora in un certo modo, ha giocato in un certo modo. Potrebbe essere più dannoso iniziare già a cambiare, poi vedremo se ce ne sarà bisogno; anche in questo aspetto la squadra si sta dimostrando attenta e si muove bene. Andremo ad affrontarlo iniziando a dare le indicazioni per quelli che sono i miei principi e i miei concetti contro un Ghivizzano che è una squadra che gioca con un 4-3-3. Faremo in modo di dire la nostra e andare a far bene anche se abbiamo avuto poco tempo“.

Siciliano conosce già qualche giocatore biancoblù, quali Ferrando, Damiani, Ymeri. “Alcuni per averli incontrati, altri per averli visti da fuori – dice -. Un buon numero li conosco, altri li sto conoscendo. Si sta piano piano prendendo conoscenza di tutto“.

Negli ultimi anni Savona ha dimostrato di essere una piazza fredda; al “Bacigalupo” nei primi incontri stagionali sono giunti meno di trecento spettatori. “Io in panchina sono uno caldo e passionale, vivo la partita con grande tremendismo. Cercherò da lì di iniziare a scaldare un po’ – afferma Siciliano -. E’ innegabile, lo sappiamo, i risultati sono fondamentali. Quello che posso garantire è che la squadra, nel rispetto dei tifosi e della gente che andrà allo stadio, andrà in campo per dare il 120%, contro tutto e contro tutti, con la bava alla bocca e lasciando il sudore sul campo. Questo è uno dei miei principi. Nel calcio bisogna correre e pedalare e questo lo posso garantire. Spero che questo dia lo stimolo a tutti a tornare a seguire la squadra, a tifare. Spero che si seguirà presto il mio modo di giocare per poi arrivare il prima possibile ad avere una continuità di risultati per cercare di fare un ottimo campionato e cercare di arrivare il più lontano possibile”.

La società ad inizio stagione è stata criticata per essere parsa poco ambiziosa. “La risposta migliore potrà darla il mister sul campo – afferma il direttore sportivo Roberto Canepa -. Da parte nostra posso dire che la società in questi mesi non ha lasciato nulla al caso. Non si è demoralizzata e non si demoralizzerà per le incredulità, in parte giustificate, di alcuni tifosi. Capisco che i tifosi sono rimasti offesi nell’animo, perché hanno creduto nella squadra. Adesso c’è una società che si è strutturata, anche a livello di onestà intellettuale e sportiva in tutte le sue componenti. Andiamo avanti per la nostra strada; conta il campo, contano i risultati. I veri tifosi si vedono nel momento del bisogno. A fare il tifo per la Juventus sono capaci tutti. Dalla stragrande maggioranza dei tifosi, io, la società e la squadra abbiamo ricevuto tanto affetto. I tifosi, essendo tali, sono giustificati se a volte eccedono in criticismo. Noi vogliamo parlare l’unica lingua parlata da tutti, quella del campo“.

La società ha costruito una squadra completamente nuova – ricorda Siciliano -, quindi l’obiettivo principale è di iniziare a creare una squadra. Devo formare un gruppo, una squadra vera, che faccia un gioco. In tre anni ho vinto due campionati e sono venuto qui per continuare a fare bene. L’obiettivo è continuare a fare bene e crescere tutti, senza fare proclami azzardati”.

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