Ponente. Ritrovarsi con un danno di 7500 euro da pagare soltanto per aver fatto correttamente rifornimento alla propria auto ancora in garanzia. E’ l’incubo nel quale è precipitato Maurizio (nome di fantasia), che da tre settimane rimbalza senza sosta tra benzinaio, meccanico e concessionario nel disperato tentativo di ricostruire cosa sia accaduto alla sua auto e di chi sia la “colpa” dell’accaduto.
La vicenda ha luogo nel ponente savonese. Maurizio è da anni fedele cliente di una nota casa automobilistica: nel 2007 l’acquisto di un’auto usata fa sbocciare l’amore per quel marchio, e da allora (tra nuove e usate) ne cambia quattro, sempre con grande soddisfazione. Fino allo scorso 16 settembre, quando lascia l’auto a un’officina di Albenga per un controllo gratuito in garanzia e parte per le ferie.
Al ritorno, ritira la vettura (che secondo il meccanico è a posto, ha solo le gomme posteriori da cambiare) e fa rifornimento a Ceriale: da allora iniziano i guai. “Percorrendo l’autostrada dei Fiori mi fermo in una piazzola, sentendo rumori sinistri provenire dalla macchina – racconta – scendo dalla vettura (che dalla sua centralina non segnala alcunché), ma non vedo nulla di anomalo. Quando risalgo, però, l’auto non parte più“.
“Chiamo il soccorso, e dopo quasi 5 ore arrivo in officina – prosegue Maurizio – Qui mi viene detto che la macchina sarà controllata quando avranno tempo, e mi vengono date indicazioni per andarmi a prendere autonomamente una macchina di cortesia ad un autonoleggio savonese. Da qui inizia il calvario: martedì 4 ottobre mi viene detto che sono stati rilevati dei problemi nel carburante, che visiono in una visita nell’officina (non direttamente aspirati dal serbatoio con me presente), e mi mostrano la pompa, con dello sporco attaccato non bene precisato. Mi viene detto che forse lo sporco potrebbe avere raggiunto gli iniettori, ma non è detto sia così”.
Maurizio chiede un preventivo per l’intervento integrale e va dal distributore di Ceriale: “Mi risponde di non avere avuto alcuna anomalia al gasolio, da tempo immemore, ma è a disposizione per le verifiche del caso”. I giorni passano, ed il calvario continua: “Lunedì 10 ottobre mi viene detto che il problema tocca irrimediabilmente anche gli iniettori, e su un danno del genere non viene prevista nessuna forma di garanzia. Il costo supera i 7400 euro che mi dovrei sobbarcare, non trovando un distributore in grado di assumersi la responsabilità del danno“.
“Chiamo il giorno stesso il numero dell’assistenza italiana della casa automobilistica, come consigliato dal concessionario, e una signorina assolutamente incompetente e maleducata mi dice che la mia richiesta non ha nessuna possibilità di essere valutata, in quanto
l’officina dice che il problema non è in alcun modo attribuibile alla casa di produzione, senza avere nessun riferimento di quanto accaduto. E mi domando: perché darmi un numero da chiamare, per trovare una persona assolutamente predisposta a stroncare richieste come la mia?”. Il danno, insomma, sembra non avere un colpevole: ed il preventivo “monstre” resta totalmente a carico di Maurizio. “Venerdì 15 chiamo il concessionario di Genova, ma il venditore mi dà come unico beneficio uno sconto del 10% sui pezzi di ricambio. Sono allibito, mi sento preso in giro per l’ennesima volta, e mi domando: non solo non mi passate l’intervento in garanzia, ma ci dovete pure guadagnare sulle mie spalle? Non vi sembra troppo?”.
E così, ormai disperato, Maurizio fa l’ultima mossa possibile: prende carta e penna e scrive alla casa automobilistica, allegando lo spaventoso preventivo per riparare un’auto ancora in garanzia. “Io sono un povero utente, che dovrebbe lottare con un colosso come
il Vostro – recita la lettera – col pensiero di essere sicuramente sconfitto ancora prima di partire. Ma il fatto di avere avuto ricevuto nessuna segnalazione dalla centralina della mia auto, nessuna avvisaglia, mi lascia esterrefatto, e a dir poco arrabbiato nei vostri confronti”.
Insomma, non è colpa del benzinaio, né dell’officina, né del concessionario né del produttore. Ma come può essere colpa di Maurizio, “reo” di aver semplicemente rifornito? E così non restano che l’amarezza e una domanda senza risposta, rivolta ai vertici della casa automobilistica: “Al mio posto, Voi che fareste?”.
Nota: le immagini a corredo dell’articolo sono puramente indicative, e NON si riferiscono alle reali componenti dell’auto né al relativo marchio.