Calizzano. Nessun provvedimento e nessun divieto che limiti la libertà dei profughi, ma solo la richiesta di un po’ di buonsenso per evitare che si possano creare situazioni spiacevoli. E’ questa, in sintesi, la precisazione che arriva dal sindaco di Calizzano Pierangelo Olivieri in merito alla querelle riguardante l’utilizzo, da parte dei profughi ospitati presso l’albergo Lux, degli stessi autobus sui quali al mattino salgono gli studenti calizzanesi.
Per raggiungere le loro scuole, gli alunni utilizzano i bus delle 6.30 o delle 6.45 del mattino. Gli stessi mezzi vengono utilizzati regolarmente anche da una larga fetta dei 40 profughi attualmente ospitati a Calizzano. Nei giorni scorsi alcuni utenti degli autobus e in particolare i genitori dei ragazzi hanno segnalato al sindaco il verificarsi di alcune situazioni spiacevoli, con episodi di “arroganza, schiamazzi e caos”, e un certo “sovraffollamento” che acuirebbe queste problematiche.
Per questo motivo, ieri il primo cittadino ha incontrato i vertici de “Il Faggio” (la cooperativa che gestisce l’accoglienza presso l’albergo Lux) e di Tpl Linea chiedendo loro se fosse possibile trovare una soluzione che evitasse il ripetersi di questi episodi: “Il mio – spiega il sindaco – voleva essere un semplice invito ad usare il buonsenso. Gli ospiti della struttura devono per forza utilizzare il bus delle 6.54, che dispone di soli 48 posti e non è in grado di trasportare sia loro che i ragazzi? E soprattutto, se è inevitabile che venga usato anche dagli ospiti del Lux, è possibile che vengano messi in atto i criteri della normale buona convivenza e vengano evitati episodi di arroganza, schiamazzi e caos? Questo ho chiesto al Faggio e a Tpl”.
Invece le intenzioni di Olivieri sono state forse fraintese e qualcuno lo ha accusato di razzismo e di voler mettere in atto una sorta di “apartheid” nei confronti degli stranieri che usano i mezzi pubblici a Calizzano: “Ma io non ho pubblicato nessun divieto e nessuna ordinanza, né ho mai pensato di farla. Non c’è stato alcun atto di imperio. Ho solo cercato una soluzione con le altri parti coinvolte in un contesto difficilissimo per una comunità come la nostra, che pur essendo lontana dai centri di interesse, con servizi limitati e limitati sistemi di sicurezza (con una caserma dei carabinieri che alle 14 di ogni giorno non è più operativa fatti salvi i turni), si ritrova ad avere una struttura con 40 ospiti. Quindi nessun provvedimento, nessun divieto, ma solo la richiesta, ai profughi, di usare un altro mezzo diverso da quello usato dai ragazzi”.
Questa mattina alle 11.30 il sindaco si è recato in prefettura per partecipare ad una riunione a cui hanno presenziato anche il prefetto Giorgio Manari, il presidente provinciale di Lega Coop Mattia Rossi e il presidente de “Il Faggio” Danilo Pisano.
Nel corso dell’incontro il sindaco ha sottolineato ancora una volta la propria posizione di “apertura rispetto ai temi dell’accoglienza” e ha precisato che “le preoccupazioni espresse in occasione di una precedente riunione tenutasi in Comune erano da ricondurre alla volontà di superare il problema e non alla volontà di effettuare una selezione dell’utenza che utilizza i bus”.
“I progetti di integrazione attuati dal Comune (come ad esempio il coinvolgimento dei migranti in attività di volontariato e la partecipazione degli stessi profughi ad iniziative sportive) sono alcune delle più significative occasioni di incontro realizzate per favorire l’integrazione con la comunità locale”.
In merito alle problematiche dei bus, il presidente provinciale di Legacoop ed il presidente de “Il Faggio” hanno evidenziato la necessità di analizzare, in accordo con il sindaco, le possibili soluzioni da realizzare per cercare di ridurre problemi per l’utenza. Dal canto suo, il prefetto ha chiesto di conoscere le iniziative che saranno intraprese per meglio rispondere alle esigenze di trasporto della valle e ha dato la propria disponibilità a contattare i responsabili di Tpl.
“La riunione di questa mattina – sintetizza il sindaco – aveva l’obiettivo di trovare una soluzione al problema dei bus che ho evidenziato. Sui bus c’è un problema di sovraffollamento che coinvolge gli ospiti della struttura: i migranti hanno necessità di usare il bus delle 6.54 o possono prendere un altro mezzo o no? Nel caso, è possibile potenziare il servizio? Oppure è necessario diversificare l’utilizzo dei bus? I ragazzi devono andare a scuola e devono obbligatoriamente usare quel bus. I migranti hanno esigenza specifica o la loro è solo una scelta che non risponde a necessità particolari? Ripeto, è soltanto una questione di buonsenso: trovare una soluzione a un problema segnalato dalla comunità è qualcosa di cui un sindaco di un territorio deve farsi carico”.
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