Cosseria. Da una clinica veterinaria di Cosseria alla libertà: è finalmente giunto il lieto fine per Luce, la lupa ibrida soccorsa lo scorso 25 marzo in prossimità di Millesimo.
Molti lettori ricorderanno la storia di Luce, seguita da IVG.it. L’animale, che i test del DNA hanno svelato essere un lupo al 95%, fu ritrovato all’alba, ferito, e portato inizialmente in una clinica veterinaria generica di Cosseria; al suo caso si interessò la sede savonese di Animalisti Italiani Onlus, grazie al cui intervento la lupa fu inserita nel progetto “Life M.I.R.CO-Lupo” (l’acronimo M.I.R.CO sta per: Minimizzare l’Impatto del Randagismo canino sulla COnservazione del lupo in Italia) e portata per la riabilitazione nel Wolf Appennine Center, all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.
“Appena trasferita in Emilia Romagna Luce non era in condizioni ottimali – spiegano gli animalisti – a causa dell’incidente e della lunga degenza in un ambiente non consono; ma trattandosi di un soggetto forte e vitale, ricevendo cure adeguate per conto di personale competente, i primi giorni del mese di luglio è stata rilasciata in territorio nazionale per riprendere il suo lungo percorso di vita libera in natura”.

Luce è stata sterilizzata e grazie al segnale gps del radiocollare è monitorata a distanza dai tecnici del Wolf Appennine Center. “Questo è un piccolo grande miracolo – commentano gli Animalisti Italiani – ottenuto in stretta collaborazione con Regione Liguria e Wolf Appennine Center, che fin dal primo momento hanno collaborato positivamente e nel rispetto delle norme per garantire la libertà di un singolo e singolare esemplare”.
“In questi mesi si sono letti svariati articoli – concludono – riportanti ‘voci di paese’ in merito alla sua sorte: chi la dava disabile e costretta a vita in un recinto, chi diceva che era adottabile”. Nulla di tutto ciò: Luce è tornata in Liguria, e ora vive libera all’interno dei boschi dell’entroterra.
Il progetto “Life Mirco Lupo” che si propone di “assicurare migliori condizioni di conservazione per il lupo agendo, in particolare, sui cani vaganti e randagi che alimentano tre gravi minacce: la perdita dell’identità genetica del lupo dovuta all’ibridazione con i cani vaganti; la mortalità dovuta ad attività illegali di bracconaggio o uso del veleno, anche non direttamente rivolte al lupo; la trasmissione di patogeni provenienti dalla presenza sul territorio di cani vaganti non vaccinati”.
I principali obiettivi del progetto sono: “neutralizzare il potenziale riproduttivo di ibridi lupo-cane e cani vaganti presenti nei due parchi; potenziare il sistema di controllo delle attività illegali; ridurre il rischio sanitario per la trasmissione dei patogeni dal cane al lupo; aumentare la consapevolezza dei rischi posti dal randagismo canino alla conservazione del lupo; creare una banca dati nazionale sul fenomeno dell’ibridazione; sviluppare un processo condiviso a livello locale sulla gestione degli ibridi; istituire un sistema di controllo dell’uso del veleno sul territorio, mediante trasferimento di esperienze dal progetto Life Antidoto”.