Laigueglia. Si continua a sperare e a pregare e soprattutto si cerca di tenere accesi i riflettori su una storia che alimenta dubbi tra i familiari. Il caso di Marisa Comessatti, la donna scomparsa da Laigueglia nel febbraio di due anni fa, torna alla ribalta nazionale. “Domani – annuncia la figlia Lara Dalla Corte – il caso sarà uno dei temi trattati dalla trasmissione “Chi l’ha visto?”. Non crediamo che mia madre sia sparita nel nulla né tantomeno sia finita in un convento. Forse qualcuno sa qualcosa di lei e preferisce tacere. Ma io e mia sorella, confortati anche dall’associazione Penelope che si occupa delle persone scomparse, continueremo a cercarla”.
A distanza di due anni, la situazione è rimasta immutata: a parte qualche messaggio di solidarietà e di vicinanza alla famiglia della sessantunenne laiguegliese non sono arrivate segnalazioni. “E’ tutto davvero molto strano, ma non ci diamo pace. Mia madre non può essere sparita nel nulla”, continua Lara Dalla Corte che continua a scavare a ritroso per fare luce su una vicenda davvero misteriosa.
In due anni sono state fatte più ipotesi: la donna, la cui presenza è stata segnalata per l’ultima volta in un parcheggio di San Bartolomeo al Mare, potrebbe essersi allontanata volontariamente o forse costretta o convinta da qualche persona che conosceva bene. “Solo ipotesi e supposizioni, ma nulla di più – dice ancora Lara Dalla Corte – cerchiamo sempre delle conferme, perché le mezze verità non servono e alimentano solo confusione”.
Tra l’altro Lara Dalla Corte conferma che è in fase di allestimento la pagina di Facebook dell’associazione Penelope che in Liguria è rappresentata dall’avvocato Eva Rocca. “E’ un importante punto di riferimento per tutte quelle famiglie che oggi non trovano risposte dopo l’allontanamento dei propri cari. Esiste un portale nazionale, ma presto sarà avviata anche una pagina sul principale social network. La speranza è che anche attraverso questo canale possano arrivare delle segnalazioni per Marisa così come per il carabiniere di Magliolo, l’infermiere di Murialdo e la donna di Vendone”.