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“Finale Ligure Viva” dà il ben servito a Frascherelli: “Questo sindaco deve andare a casa” fotogallery

Il gruppo civico finalese lascia la maggioranza: il consigliere Sergio Colombo all'opposizione

Finale Ligure. Il ben servito all’amministrazione Frascherelli era già nell’aria da tempo e questa sera si è concretizzato con l’annuncio ufficiale: il gruppo “Finale Ligure Viva” lascia la maggioranza del sindaco finalese e il consigliere comunale in carica, Sergio Colombo, passa al gruppo misto in Consiglio comunale.

Il gruppo civico esce quindi dalla maggioranza e lo fa nel corso di una conferenza stampa in corso a Palazzo Ricci: una decisione presa nell’ultimo direttivo del movimento finalese, anche se già nell’ultimo Consiglio comunale si era manifestato lo strappo con votazioni contrarie di “Finale Ligure Viva” ai provvedimenti della maggioranza.

Dalla questione parcheggi fino alla mancata modifica, con una variante, del progetto della nuova rotonda a Finalpia, ma non solo: la vertenza sui vigili urbani e le diatribe all’interno della macchina comunale, infine l’assenza di risposte vere e concrete rispetto al documento programmatico che era stato sottoposto al sindaco, con “Finale Ligure Viva” che aveva chiesto un cambio di marcia nell’azione amministrativa su pulizia e decoro della città, oltre che su linee di indirizzo in altri settori come urbanistica, viabilità, turismo, rifiuti e la partecipata Finale Ambiente: questi i motivi di attrito tra “Finale Ligure Viva” e la sua ex maggioranza, condite dalla querelle con l’assessore Andrea Guzzi, liquidato dal gruppo civico finalese (che nel frattempo si è avvicinato al movimento di centro destra “Politica per Passione” guidato da Marco Melgrati, presente in sala). Così l’amministrazione Frascherelli perde la parte più moderata della coalizione che aveva consentito la vittoria elettorale nel 2014.

“Abbiamo assistito ad un settarismo della giunta comunale senza precedenti e siamo stati tagliati fuori dalla maggioranza e da ogni decisione sulla nostra cittadina. La nostra è una totale sfiducia al sindaco e al suo operato: se aveva dichiarato che in caso di problemi con la maggioranza si sarebbe dimesso ora tragga le dovute conclusioni…” afferma il segretario di “Finale Ligure Viva” Ferdinando Pattaro. Secondo Pattaro, ora il primo cittadino in consiglio ha solo “una maggioranza numerica, non una maggioranza politica né di voti reali dei finalesi”.

“Non possiamo più sopportare questo totale immobilismo amministrativo e scelte sbagliate su ogni fronte: sono state disattese le promesse e i programmi elettorali, con una amministrazione assolutamente incapace di offrire un piano strategico per la città e il suo futuro. E’ stata davvero una occasione persa, pensavamo che il primo cittadino in carica potesse portare avanti un vero progetto per Finale Ligure, ma non è stato così, anzi è stato un susseguirsi di insuccessi” aggiunge Pattaro.

Da domani a Finale Ligure verrà affisso un manifesto del gruppo civico finalese che spiega le motivazioni della rottura definitiva con l’attuale maggioranza e il sindaco Ugo Frascherelli. Ecco il testo del documento, dal titolo “Le ragioni di un addio”:

“Purtroppo é accaduto. Lo strappo con l’attuale amministrazione comunale é stato inevitabile, nonostante innumerevoli tentativi di ricucire dopo scelte non condivise. Noi di Finale Ligure Viva abbiamo chiesto al nostro rappresentante Sergio Colombo, consigliere comunale, di uscire dalla maggioranza. Avevamo voluto vincere per portare in Comune una politica diversa, promessa ai nostri elettori, non un sogno, ma una visione precisa di città da realizzarsi con entusiasmo e progettualità, trasparenza e lontana dai giochi di palazzo.
In questi 28 mesi di amministrazione abbiamo cercato il dialogo, chiesto azioni incisive o passi indietro in scelte discutibili. Non abbiamo avuto i riscontri attesi, non siamo stati ascoltati”.

“A maggio 2016 era stato protocollato un documento con 14 priorità da realizzare, tra cui un adeguato piano parcheggi, manutenzione e cura della città, rilancio imprenditoriale. Ad oggi non abbiamo visto risultati e tanto meno l’apertura di progetti in grado di onorarli. Raccogliamo le pressanti richieste dei nostri concittadini e denunciamo il crescente degrado della città, l’assenza di un concreto piano di rilancio turistico con conseguente impoverimento delle attività commerciali e la perdita di competitività della città. Denunciamo la mancanza di un piano strategico capace di rispettare gli impegni elettorali, di una gestione volano dell’economia cittadina, della creazione di un’identità finalese e di una vera industria turistica. Denunciamo l’assenza di un piano di gestione organico e coerente per la nostra città. Denunciamo la recente scelta della grande rotonda di Finalpia con relativa perdita di posti auto e di un sottopasso adeguato per l’attraversamento dell’Aurelia”.

“Avevamo chiesto una discussione aperta sul nuovo capannone di Finale Ambiente, con i suoi relativi problemi di opportunità strategica e logistica. Non siamo stati ascoltati. Non ci identifichiamo più in questa maggioranza politica, non ci resta che abbandonarla, nella coerenza dei fatti e nella certezza di essere più utili alla città al di fuori di essa. Come movimento civico ci siamo sentiti traditi in quanto pensavamo che le diversità ed un sindaco superpartes potevano fare il bene di Finale. Le regionali hanno dimostrato che quasi tutti i nostri compagni di viaggio erano schierati in un certo orientamento politico ben preciso e che la pluralità di vedute era praticamente venuta meno. Gli ultimi fatti sono solo l’epilogo di un qualcosa annunciato ed inevitabile da tempo. Abbiamo peccato di presunzione e di inesperienza ma anche questo giova per non ripetere in futuro gli stessi errori e soprattutto una oculata scelta dei compagni di viaggio. Finale Ligure e i finalesi meritano di più di questa maggioranza”.

Ora per l’amministrazione Frascherelli sarà più difficile governare: la maggioranza che sostiene ancora il primo cittadino finalese potrà contare su due consiglieri in più e certamente le ripercussioni politiche non mancheranno, con le opposizioni pronte ormai a far cadere la giunta alle prime difficoltà sui numeri in Consiglio comunale.

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