Savona. E’ stato fissato il giudizio immediato per i rapinatori “traditi” da una dentiera dimenticata nell’auto usata per un colpo. Il prossimo 15 febbraio (salvo che non chiedano un rito alternativo) davanti al giudice compariranno Claudio Russo, torinese di 42 anni; Roberto Spagnoletti, torinese di 40 anni; Giuseppe Prochilo, 45enne di Rivoli; Raffaele Di Tavi, torinese di 44 anni, che devono rispondere delle accuse di rapina, ricettazione di auto rubata e detenzione di armi.
Secondo i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Savona, la banda, tra il mese di luglio 2015 ed il mese di marzo 2016, ha messo a segno dieci rapine in banca in Liguria e Toscana.
L’indagine denominata “Mirafiori”, coordinata dal pm Chiara Venturi, aveva preso le mosse appunto dal ritrovamento di una dentiera nell’auto che i malviventi avevano utilizzato in occasione del colpo ai danni di un istituto di credito di Chiavari il 23 novembre scorso.
Sulla dentiera erano state ritrovate tracce di Dna che aveva permesso di risalire all’identità del suo possessore, ovvero Raffaele Di Tavi. Individuato uno dei membri della gang, i carabinieri avevano messo sotto controllo il suo cellulare risalendo poi anche ai suoi complici.
Secondo gli inquirenti i banditi entravano in banca vestiti da finanzieri e con addosso una barba finta per non farsi riconoscere. Armati di pistola, intimavano al personale di farsi consegnare tutto il denaro contenuto nelle casse e poi fuggivano a bordo di auto quasi sempre rubate.
L’indagine era iniziata nell’estate 2015, a seguito della rapina ai danni della filiale di Noli della Cassa di Risparmio di Savona avvenuta il 27 luglio. Quel furto aveva fruttato un bottino di 14 mila 926 euro.
Le altre rapine contestate sono state messe a segno a Marina di Massa il 31 luglio, a Massa il 7 agosto, a Cecina il 28 settembre, a Lucca il 22 ottobre, a Chiavari il 23 novembre, ancora a Cecina il 28 dicembre). Complessivamente, la banda raccolto un bottino di 145 mila euro.