Cairo Montenotte. “Nel calcio conta il risultato, tutto il resto è contorno”… ha davvero ragione, Julio Velasco.
Se un allenatore perde due partite di fila è subito messo in discussione, mentre viene ritenuto un genio, se ne vince tre di seguito… ecco perché diventa molto difficile dare fiato a progetti importanti e quindi far evolvere il gioco del calcio.
La permanenza di un tecnico sulla panchina, conquistata ad inizio stagione, è strettamente legata ai risultati… ecco perché, a Matteo Giribone, è costata cara la pesante sconfitta subita a Pietra Ligure.
Nel calcio, il mister è da sempre l’anello debole della catena… è lui a pagare, anche per colpe non sue, soprattutto quando i risultati fanno fatica ad arrivare e da più parti (media compresi) si invoca la fantomatica “scossa”, per dare una svolta positiva alla stagione… ma il più delle volte l’auspicato “miracolo” non avviene…
Matteo Giribone, da persona di elevata onestà intellettuale, accetta volentieri di scambiare alcune opinioni, post esonero.
“Sono molto dispiaciuto di non poter portare avanti il lavoro iniziato ad agosto, ma così va il calcio e ne prendo atto. Anzi approfitto dell’occasione per ringraziare la Cairese per avermi dato la possibilità di esserne l’allenatore. Dopo la retrocessione dall’ Eccellenza, seguita a due precedenti anni positivi, avrei dovuto ragionare di più con la testa e meno con il cuore, nel decidere se rimanere, oppure cambiare aria… ma da cairese doc, volevo provare a riportare la squadra nel campionato di competenza”.
Poi continua: “Sono contento, perché ho ricevuto tanti attestati di stima, sia da miei ex giocatori, che da molti addetti ai lavori e questo mi gratifica e mi fa capire di non aver sprecato il mio tempo”.
Cosa ti rimproveri?
“Avrei dovuto impormi di più nella scelta di qualche giocatore. Per vincere i campionati ci vogliono elementi con la mentalità giusta. Dal punto di vista tecnico, non ho da rimproverarmi nulla e lascio la squadra a un punto dalla zona play off e a meno sei dalla vetta”.
La Cairese riuscirà a tornare in Eccellenza?
“Secondo me può farcela, anche se qualcosa in fatto di organico manca e a dicembre sarà opportuno qualche rinforzo, con l’innesto di giocatori di spessore”.
Che farai nell’immediato futuro?
“Innanzi tutto stacco un po’ la spina e mi godo la bimba nata due mesi fa e il figlio più grande, che in questi giorni compie cinque anni, poi andrò a vedermi qualche gara di Eccellenza, cercando di rimanere sempre aggiornato e sperando, ovviamente, di rientrare al più presto a respirare l’aria dello spogliatoio e a sentire il rumore dei tacchetti”.
Questa chiacchierata con mister Giribone rafforza l’idea che da tempo coltiviamo… un allenatore non può decidere quando vincere o quando perdere, ma può saper trovare in sé la forza per vincere la prossima sfida.