Halloween

A Balestrino è “Caccia al Fantasma”: un viticoltore “sfida” lo spirito del Castello con 600 bottiglie di vino

La leggenda narra che il fantasma sia in grado di bere vino dalle bottiglie tappate: Alex Berriolo ha intenzione di scoprire se è vero

Balestrino. Un fantasma si aggira indisturbato per l’antico castello. Aleggia nel maniero, creando problemi non solo a chi ci abita ma anche agli altri abitanti del paese. E ha ovviamente poteri soprannaturali: nelle notti di luna piena, ad esempio, riesce a bere il vino da una bottiglia tappata.

Leggenda o storia? A Balestrino sono sicuri che esista davvero: si tratterebbe dell’anima di Giuseppe Coscie, detto “il Cavigiotto”, personaggio che per sfuggire alle tirannie del Marchese Del Carretto viveva di espedienti, costruendo per i paesani le Caviggie (strumento agricolo per fissare le funi sui basti degli animali da soma) e tormentando il Marchese con piccoli furti e sabotaggi. L’uomo visse realmente all’interno del castello e morì in maniera traumatica: la figura ideale per “trasformarsi” in spirito, dando origine al mito.

Gli aneddoti e i racconti sul fantasma che vive all’interno del Castello dei Marchesi Del Carretto accompagnano da sempre i bambini di Balestrino, tramandate dagli anziani del paese. E’ una tradizione che ha contribuito a dare vita anche ad un’associazione Socio Storico Culturale, chiamata “I Cavigiotti”: da queste parti si narra che da sempre, durante l’anno, in paese accadano strani eventi che i Cavigiotti associano al fantasma.

vino

Tra i tanti affascinati dalla leggenda c’è anche Alex Berriolo, viticoltore di terza generazione. Tra le storie ascoltate da bambino c’era anche quella secondo cui, come detto, il fantasma sarebbe in grado di bere vino da una bottiglia tappata. Oggi che produce vino, ha deciso di appurare se è vero: e quale notte migliore di Halloween per sfidare l’ignoto? Nasce così l’idea della “Caccia al Fantasma”, iniziativa che si terrà appunto il prossimo 31 ottobre nel Castello: Alex porterà 600 bottiglie di Campulou (un bianco prodotto da un vigneto che si trova proprio sui terreni su cui, all’epoca, il Marchese Del Carretto produceva il suo vino preferito) ad affinare all’interno delle mura, lasciando a disposizione del fantasma un bicchiere ed un cavatappi.

“Voglio proprio vedere se resisterà alla tentazione del mio miglior vino bianco”, afferma scherzosamente. Una trovata pubblicitaria, certo, per promuovere il prodotto di punta della casa, ma anche un modo per tornare bambini, almeno la notte di Halloween. Tra un sorso di mistero ed uno di buon vino.

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