Savona. Si è chiuso con una sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” il processo che vedeva a giudizio per truffa ai danni dello Stato la savonese Raffaella Cervetto. La donna era accusata di aver percepito senza averne diritto una pensione di invalidità come cieca parziale (“ventesimista”).
Quella di oggi è la seconda sentenza di assoluzione nei confronti della signora Cervetto (volto noto in città che in passato è stata anche presidente provinciale della Federazione Pesca Sportiva): già nel 2011 era stata prosciolta in un analogo processo per i fatti precedenti a quelli contestati. In quel caso la Procura contestava all’imputata di aver percepito senza avere i requisiti necessari una pensione di invalidità come ipovedente (che ammontava a 411 euro al mese) dal 2001 al 2006. La stessa accusa che le veniva mossa anche in questo secondo processo che però si riferiva ad un periodo successivo, dal luglio 2011 al novembre 2013.
Raffaella Cervetto, assistita nel procedimento penale dall’avvocato Paolo Brin, ha sempre contestato con decisione le accuse sostenendo di aver presentato davanti alla commissione medica “numerose risultanze cliniche che confermavano che soffrisse effettivamente dell’handicap per il quale percepiva la pensione”.