Nuovo pericolo

Torna l’incubo della vespa velutina, ritrovamento in un alveare a Borgio Verezzi fotogallery

Scattate le operazioni di monitoraggio da parte delle autorità. Lunedì prossimo incontro di Apiliguria a Finale Ligure

vespa velutina

Borgio V. Un apicoltore hobbista ha ucciso e repertato un esemplare di vespa velutina, il temuto calabrone asiatico che dal 2012 sta infatti causando perdite fino al 50% di alveari in alcune zone del ponente ligure.

E’ successo in un apiario a Borgio Verezzi, con l’apicoltore che ha immediatamente segnalato il ritrovamento agli enti preposti: personale dell’Università di Torino, che si occupa dello studio e monitoraggio della vespa velutina, ha già effettuato alcuni sopralluoghi sul posto alla ricerca di eventuali nidi e messo trappole per monitorare la zona.

Da parte delle associazioni prosegue anche una campagna di sensibilizzazione relativa alla presenza del pericoloso insetto. Da tempo, infatti, sono attive squadre costituite da volontari dell’associazione apistica Apiliguria ed anche della Protezione Civile, che in questi anni hanno arginato il fenomeno e la sua diffusione.

vespa velutina

“La vespa l’ho uccisa l’altro ieri mentre ero in apiario e mi prendevo cura di alcune arnie. Ho subito capito che era una velutina e non un calabrone europeo in quanto la vespa volava anche all’indietro (tipo drone) e stava cacciando con voracità davanti ad un’arnia di api” racconta l’apicoltore di Borgio Verezzi.

“Prima di fare la segnalazione ufficiale ho inviato ad un amico apicoltore, che sta lottando contro la velutina senza speranza nell’imperiese. In seguito alla sua conferma ho fatto la segnalazione ufficiale al sito www.stopvelutina.it. Dopo circa un’ora sono stato contattato dalla Dr.ssa Laura Bortolotti, responsabile del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria Unità di Ricerca di Apicoltura e Bachicoltura di Bologna, la quale mi ha confermato che si trattava proprio di un esemplare di velutina” prosegue l’apicoltore.

“Successivamente ho prontamente avvisato le associazioni di apicoltura e il personale dell’Università di Torino che ha svolto un primo sopralluogo alla ricerca del nido (che non è stato trovato) e della messa in opera sul territorio delle trappole adescanti per il monitoraggio, al fine di capire se ci sono altri esemplari e quindi ci sia già la presenza di nidi. Su indicazione dell’Università di Torino ho avvisavo anche il sindaco Renato Dacquino del ritrovamento dell’esemplare e del posizionamento delle trappole per il monitoraggio della vespa velutina”.

Il centro di ricerca e le associazioni si faranno carico, in collaborazione con il Comune, di avviare una attività informativa, anche nelle scuole, in quanto il calabrone asiatico, oltre ad essere devastante per l’apicoltura, è pericoloso per l’ambiente urbano e per l’uomo.

Apiliguria ha organizzato per lunedì 26 settembre, alle ore 21:00, presso l’Abbazia dei frati benedettini di Finalpia, un incontro per parlare della presenza della velutina nella provincia di Savona, visto anche le recenti segnalazioni avvenute ad Alassio. La vespa velutina si riconosce per il classico volo tipo drone e per le sue “scarpette gialle”.

Qualsiasi persona che pensa di aver visto una velutina o un nido di velutina può fare la segnalazione al sito www.stopvelutina.it oppure segnarlo alle autorità locali.

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