Vado Ligure. Rottura totale. Solo così può essere descritto l’esito dell’incontro di questa mattina tra i vertici di Tirreno Power e le segreterie nazionali dei sindacati. Un tavolo che si sperava potesse riavvicinare le parti, e che invece ha sancito la spaccatura definitiva.
“L’azienda – trapela dai sindacati – non ha dato alcuna disponibilità sulle cose che ci riguardano e che gli abbiamo chiesto: insourcing, incentivi all’esodo, mobilità volontaria, cassa integrazione incentivata, eccetera”. Il management ha invece annunciato l’avvio della procedura di mobilità per 186 lavoratori.
“La chiusura dei gruppi a carbone di Vado Ligure e la situazione di crisi del mercato energetico hanno reso necessario attuare la riduzione del personale prevista dal piano industriale – spiegano dall’azienda – asseverato e omologato dal tribunale di Roma nel novembre 2015 al termine di una complessa trattativa con gli istituti di credito. L’approvazione del piano, presentato alle istituzioni e alle parti sociali, ha consentito la continuità aziendale assicurando così il futuro e il lavoro per 196 persone e per l’indotto”.
Tirreno Power conferma “la massima disponibilità a proseguire con spirito costruttivo il dialogo con il governo e i sindacati per trovare soluzioni che contengano il più possibile l’impatto sociale, e ripone la massima fiducia nel tavolo tecnico che sarà convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico nel mese in corso. Tirreno Power conferma inoltre il proprio impegno nel promuovere la reindustrializzazione del sito di Vado Ligure con l’obiettivo di creare le condizioni per nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali che contribuiscano alla crescita del territorio, con il sostegno delle istituzioni locali e nazionali”.
Avviata oggi procedura mobilità non rinviabile a seguito impossibilità ripartenza del carbone e crisi del settore https://t.co/FPEIBV4GBf
— Tirrenopower spa (@tirrenopowerspa) 7 settembre 2016
“L’invito del ministero non è stato recepito da Tirreno Power – lamentano invece i sindacati – Ci hanno proposto di continuare gli incontri ma avendoci già anticipato che hanno margini ristretti, abbiamo rifiutato”. Entro poche ore dovrebbe essere dichiarato lo sciopero.