Savona. Hanno lavorato ininterrottamente anche 12 ore di fila, cercando e scavando tra le macerie che hanno travolto e seppellito centinaia di persone con la speranza di estrarle vive.
Sono appena rientrati in Liguria Giovanni Bozzano, responsabile del Soccorso Cinofilo della Liguria, e Scott, il golden retriever di 9 anni che in questi giorni sono stati impegnati nelle ricerche dei superstiti nel devastante terremoto del centro Italia. All’opera c’erano anche Canada e Camilla, che a gennaio avevano lavorato nella ricerca dei dispersi nell’esplosione di un’abitazione dovuta ad una fuga di gas ad Arnasco, nell’entroterra albenganese. Gli altri due tecnici, Andrea Bongiovanni di Pompeiana e Alessio Aloia di Finale Ligure, sono stati impegnati in un’altra parte del paese nella ricerca superstiti.
Quando è arrivata la richiesta, Scott e il suo istruttore si sono precipitati ad Amatrice: “Scott ha fatto quello per cui è stato addestrato durante tutti i nove anni della sua vita – spiega Bozzano – Non appena ci hanno chiamato ci siamo subito recati sul luogo del sisma e siamo sempre stati in formazione insieme quando si è trattato di lavorare nelle macerie”.
Il compito di questa coppia di soccorritori “a sei zampe” era molto preciso: “Siamo stati inseriti in una squadra di ricerca e soccorso: quando i vigili del fuoco chiedevano conferme sulla presenza di possibili dispersi tra le macerie noi e altri cani avevamo il compito di verificare”.
Il lavoro del soccorso cinofilo è stato fondamentale, ma anche durissimo: “Giovedì 25 agosto abbiamo lavorato ininterrottamente dalle 7.30 del mattino fino alle 7 di sera. I cani sono instancabili perché li abituiamo ad aumentare gradatamente la loro resistenza, ma in ogni caso manteniamo il cane in ricerca soltanto un determinato numero di minuti per evitare di stressarlo. E’ un lavoro molto organizzato”.
Quel giorno Scott e Giovanni hanno recuperato una coppia, marito e moglie, sepolta dalle macerie: “La ricerca con i cani è cambiata negli ultimi anni – aggiunge Bozzano – Ora non si partecipa più al disseppellimento della persona. Noi perlustravamo vari siti, facevamo le eventuali segnalazioni dopo di che ce ne andavamo e altri valutavano. Non so dire di preciso quante persone abbia salvato Scott, ma posso dire che ha segnalato la presenza di diverse persone. Non conosco l’esito delle ricerche perché non avevamo nemmeno il tempo di informarci, lavoravamo ininterrottamente”.
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