Saluto commosso

Savona saluta la professoressa Tiziana Costi, Don Giovanni la ricorda come “esempio di giustizia” fotogallery

Il sacerdote delle Fornaci conosceva Tiziana da 40 anni: "Amava la sua famiglia e i suoi figli allo spasimo, la luce che ci ha lasciato diventi la nostra speranza"

Savona. La chiesa parrocchiale di Nostra Signora della Neve alle Fornaci questa mattina era gremita per l’ultimo saluto alla professoressa Tiziana Costi, moglie dell’ex viceprefetto Andrea Giangrasso e madre di tre figli.

Alla cerimonia, oltre a famigliari e amici (fuori dalla chiesa c’era anche il gonfalone dell’Avis), hanno partecipato decine di studenti ed ex alunni della professoressa che a stento hanno trattenuto la commozione.

Il funerale è stato celebrato da Don Giovanni Farris che conosceva Tiziana da quarant’anni: “Quando dobbiamo cantare in un momento così doloroso sentiamo che le parole non hanno significato, le sentiamo fragili e ci sembra che non arrivino in cielo. Queste parole però noi le dobbiamo dire, perché abbiamo ricevuto l’ordine di farlo: Gesù ci ha detto di annunziare il regno di Dio. Dobbiamo essere tutti legati a questa realtà così importante. Tiziana aveva da dirci qualcosa, come tutti gli uomini”.

“Un grande studioso diceva che l’uomo di per sé è una parola di Dio. Se noi comprendessimo questo concetto le nostre relazioni non sarebbero più sciatte, ma dominerebbe una domanda: cosa Dio vuol dirmi con questa persona? Me lo sono sempre chiesto quale fosse la parola di Dio in Tiziana” ha detto Don Giovanni che per raccontare qualcosa di Tiziana ha raccontato un aneddoto: “Ci conoscevamo da 40 anni, era venuta da me quando studiava. Quando si è laureata in Scienze Politiche, poco prima di Natale, mi telefonò e mi disse che le era morto il padre: ‘Io sono sola e devo aiutare la famiglia’. Questa ragazza l’ho sentita che si è assunta subito la responsabilità della famiglia. ’Devo trovare un posto per lavorare, mi aiuti’. Ho preso il telefono e ho detto: ‘Non ho mai chiesto nulla, ma stavolta dovete aiutarmi’. Ed è stata assunta come segretario comunale”.

“Da lì è iniziato il suo calvario… in lei coesistevano intelligenza e volontà, ma in quella mansione si è trovata davanti i pasticci degli uomini, gli affari per cercare soldi, l’egoismo che inquina la vita dell’uomo. E lei non lo sopportava, al primo incontro piangeva: ‘Ma perché gli uomini sono così? Io non sono chiamata per far questo, ma per fare delle cose giuste’. Quanto è difficile trovare la giustizia tra gli uomini, il riconoscimento dei meriti – ha proseguito il sacerdote -. E’ difficile mantenere la giustizia nei propri compiti che l’aspetto politico, sociale e individuale ci impone. Lei l’ha sofferto fino all’esasperazione, tanto che dinanzi ad una possibilità di malattia le ho detto: ‘Tu hai l’intelligenza, continua l’università’. E allora è entrata in un altro campo, quella della scuola. Ma anche lì, legata al suo credo, alla preparazione e al rapporto umano coi ragazzi, trovava delle situazioni assurde sotto tutto gli aspetti: docenti che non insegnavano, firmavano e se ne andavano, leggevano il giornale a scuola. Diciamolo perché non abbiamo mai il coraggio di denunciare queste cose. E ad un certo punto anche lì ha dovuto abbassare la sua passione, sentire il dramma. Ma ha continuato, si è adattata, ha cercato veramente di esprimere tutta se stessa per dare un significato alla sua scelta”.

“Poi è arrivata la famiglia, un legame che lei ha sentito sempre forte. Ha amato i figli allo spasimo, la sua personalità la portava a dare tutto a loro, sempre. Questa linea di giustizia che Tiziana ci ha indicato non si distacca molto da quella che ci indica Dio. Tiziana si è presentata con questo calvario e con la sua croce ai confini dell’eternità. Ed è entrata subito nell’eternità perché questa luce l’ha portata sempre con sè, Dio gliel’ha data fin dall’inizio. Che questa luce diventi la nostra speranza, Tiziana ci ha indicato la strada: pulita, responsabile. Dobbiamo impararla perché è la strada che ci porta nel Regno di Dio” ha concluso Don Giovanni.

La professoressa Costi è scomparsa tragicamente dopo l’incidente di cui è rimasta vittima giovedì scorso quando è stata investita da una minicar mentre attraversava sulle strisce in via Nizza. L’uomo che era al volante del mezzo, un settantenne diversamente abile di origini siciliane, ora è indagato per omicidio stradale. L’uomo è risultato negativo al test dell’etilometro, ma gli investigatori della polstrada di Carcare stanno cercando di approfondire quali fossero le sue condizioni psico-fisiche al momento dell’incidente.

leggi anche
INCIDENTE VIA NIZZA SAVONA 15 SET 2016
In codice rosso
Cinquantenne investita in via Nizza a Savona, grave all’ospedale Santa Corona

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.