Resistenza

Roccavignale, appello PCL: “Tutti uniti contro la decisione di ripristinare la scritta fascista”

Un ricordo storico è stato imbrattato nottetempo nel paese della Valbormida, un gesto condannato da tutti gli abitanti

roccavignale scritta

Roccavignale. “Il Partito Comunista dei Lavoratori considera molto grave la scelta del sindaco di Roccavignale di riesumare la vecchia scritta fascista di valenza guerrafondaia e coloniale”. Lo afferma, senza mezzi termini, la sezione “Bruno Luppi” del PCL di Savona.

La storia è quella di una scritta storica che risale all’epoca fascista, scritta sul muro di un’abitazione privata in località Case Rosse: “E’ l’aratro che traccia il solco ma è la spada che lo difende”. “Su sollecitazione di alcuni cittadini e appoggiata dal Comune si era deciso di sistemare quella frase che per decenni era rimasta come ricordo del passato – spiegava qualche giorno fa il sindaco Amedeo Fracchia – Un ricordo storico, insomma”.

roccavignale scritta

La scritta, però, pochi giorni fa è stata imbrattata con gavettoni riempiti di vernice, in due momenti diversi. L’autore ha trascorso solo qualche giorno nel più totale anonimato: un paio di testimoni si sono annotati i numeri di targa di un furgone, elemento essenziale per risalire al proprietario. “E’ stato identificato e abbiamo già proceduto con gli atti dovuti a segnalarlo – ha poi annunciato Fracchia – Si tratta di un simpatizzante cairese del PCL. Mi ha anche minacciato, e per questo motivo ho provveduto a denunciare l’accaduto ai carabinieri e alla polizia municipale”.

“Spiace comunque vedere che nel XXI secolo si pensi di cambiare la storia cancellandola. Nella lettera che oggi ho mandato alla Prefettura ho sottolineato che ‘la democrazia è anche sapere difendere le idee e i diritti di tutti anche se a volte non condivisi’… Io a questa frase ci credo fermamente e farò di tutto per attuare questo principio” aveva concluso il sindaco. Una posizione che ora il PCL savonese contesta duramente.

“La scelta di ripristinare quella scritta – affermano – purtroppo si colloca dentro una deriva culturale che ha visto molti fra i partiti dominanti e di governo rilegiittimare il ventennio fascista attraverso l’assurda equiparazione tra violenza fascista e ribellione partigiana. Il fatto che tale scelta sia stata compiuta oltretutto in un luogo segnato dalla particolare crudeltà della violenza nazifascista aggiunge alla gravità dell’atto un elemento intollerabile”.

“In questo quadro – proseguono – il PCL fa appello a tutte le organizzazioni antifasciste del territorio per un’azione unitaria di denuncia e contrasto della scelta compiuta a Roccavignale. A maggior ragione si riserva di difendere incondizionatamente qualsiasi antifascista che, come il nostro compagno, intenda liberamente protestare contro ogni forma di revisionismo storico o provocazione”.

leggi anche
partigiano biondino lapide
L'appello
Imbrattata la lapide del partigiano “Biondino”, l’Anpi: “Fermiamoci a riflettere prima di altre azioni”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.