Agevolazione

Regione, Rete a Sinistra chiede l’esenzione dal ticket per donne sane a rischio tumore

La maggioranza valuta un intervento; “Esistono i precedenti emiliani e lombardi, bisogna fare presto”

tumore al seno

Regione. L’esenzione ticket per le donne sane a rischio tumore poiché affette da mutazioni genetiche ereditarie. Questa, in sintesi, l’istanza contenuta nell’interrogazione presentata stamane da Rete a Sinistra in consiglio regionale.

“Facciamo il punto: le donne che ereditano mutazioni genetiche hanno il 60% in più delle probabilità di contrarre un tumore al seno o alle ovaie; il 30% in più rispetto alla norma. Persone che non sono malate, ma che devono essere seguite – dichiara il consigliere regionale Gianni Pastorino – Un dato estremamente preoccupante, sottolineato di recente anche dalla Senatrice Cattaneo, e che impone misure adeguate: test genetici e screening periodici. La Regione ha già un protocollo che risale al 2013. Il problema è che il costo di questi esami è rilevante e ricade sui pazienti. Già oggi in Liguria circa 100 soggetti sani sono sottoposti a sorveglianza speciale, 10 in più ogni anno. Ciascuno deve spendere di tasca propria mediamente 200 Euro all’anno per gli screening: doveroso prevedere l’esenzione”.

Un tema delicato, ma non secondario visto che, in prospettiva, riguarderà sempre più liguri; un numero al momento incalcolabile perché l’indagine genetica coinvolge le due linee familiari del soggetto monitorato fino alla terza generazione.

L’assessore Viale si impegna a valutare la sostenibilità di un fondo specifico nel giro di 6 mesi, una volta che entreranno a regime le 5 breast unit appena istituite. Un fondo che però aggregherebbe tutte le patologie eligibili di esenzione. Viale ha ricordato la Liguria è fra le prime regioni in Italia a dare adempimento alle direttive europee che porteranno alla creazione in ogni Asl di una Brest Unit, ha quindi illustrato gli obbiettivi del Piano di prevenzione regionale del tumore alla mammella varato nel 2014 che crea una rete per la sorveglianza clinica per le situazioni a rischio. Viale ha ricordato, tra l’altro, il lavoro del gruppo di lavoro di genetica oncologica. Per quanto riguarda l’esenzione Viale ha spiegato che, non trattandosi di casi previsti nei Lea (Livelli essenziali di assistenza) il costo finanziario sarebbe interamente a carico della Regione rilevando che esistono sollecitazioni anche su altre patologie altrettanto importanti tuttavia l’assessore si è impegnata a attivare uno studio sull’impatto economico di questa specifica esenzione.

“Risposta insoddisfacente, perché qui serve una misura specifica. Garantire equità di trattamento, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo 124/98 – evidenzia Pastorino – Emilia Romagna e Lombardia hanno già legiferato a favore dell’esenzione da questi ticket. Credo che la Liguria debba seguirne l’esempio. Spesso e volentieri il centrodestra dice di voler emulare la sanità lombarda: ci piacerebbe che questo fosse uno dei casi, perché la Lombardia si dimostra più attenta alle donne che hanno questi problemi di salute”.

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