Villanova d’Albenga/Savona. E’ iniziato intorno alle 9:00 di questa mattina il presidio sotto l’Unione Industriali di Savona dei lavoratori della Piaggio Aerospace in sciopero per la decisione dell’azienda di aprire la procedura di mobilità per 132 dipendenti, 89 su Genova e 43 sullo stabilimento di Villanova d’Albenga, ovvero le maestranze attualmente in cassa integrazione.
Poco dopo il presidio è partito il corteo dei lavoratori diretto verso la Prefettura di Savona, dove Rsu e organizzazioni sindacali incontreranno il Prefetto per chiedere un nuovo e urgente incontro con il Governo.
La protesta con lo sciopero e il corteo per le vie di Savona è stata decisa dall’assemblea dei lavoratori. [tag name= “piaggio aerospace”]
Sindacati ed Rsu aziendale chiederanno al Prefetto che venga fissata subito una data per un nuovo vertice in sede governativa e avere chiarimenti rispetto agli impegni presi nei precedenti incontri, così come sulle prospettive industriali e occupazionali.
Tanta rabbia da parte dei tantissimi lavoratori presenti al corteo, che hanno ricevuto il sostegno e la presenza delle maestranze di Tirreno Power e Bombardier, altre due aziende del savonese al centro di altrettante difficili vertenze: presenti anche le Rsu di Bitron e Continental.
“Serve una risposta forte da parte della politica, su Piaggio come sulle altre vertenze aperte in questo territorio. Per Piaggio c’è una cassa integrazione aperta, della durata di 14 mesi, e la situazione è di massima incertezza. Bisogna aggiornare il tavolo governativo, prima possibile, anche perché i segnali che sono arrivati dimostrano che siamo di fronte ad una azienda schizofrenica” dice il segretario provinciale della Fiom Andrea Mandraccia.
“Ora come il sindacato anche gli altri dovranno prendersi le loro responsabilità e lavorare per una soluzione positiva della vertenza, il nostro strumento di azione è la lotta e la contrattazione, con l’obiettivo di salvaguardare occupazione e produzioni industriali” afferma il segretario provinciale della Cgil Giulia Stella.
“Anche l’Unione Industriali è rimasta sorpresa dall’atteggiamento dell’azienda, una decisione unilaterale non compresa: le giustificazioni fornite sulla mobilità sono assurde e senza senso, oltre ad essere contrarie rispetto agli impegni presi” sottolinea Gianni Mazziotta della Uilm.
E questa mattina si protesta anche a Genova, ecco le dichiarazioni di Antonio Apa, segretario generale Uilm: “Siamo di fronte ad un impazzimento del gruppo dirigente Piaggio e del suo azionista, i quali dopo aver concordato a giugno 2014 un piano di riorganizzazione con un accordo di programma, aprono un contenzioso con i sindacati, con un nuovo piano che tende a smobilitare la Piaggio. Renzi, va in giro a magnificare lo stato di salute del paese, ma si deve rendere conto che non si può destrutturare ulteriormente la manifattura di questo paese”.
“Oltre il danno la beffa…Mubadala si prepara ad incassare l’ingresso di Finmeccanica, risorse che incasserebbe dalla stessa, più aerei dal Governo da inserire nella Legge di Stabilità, rispetto a questa grossa mancia, se il Governo dovesse accompagnare un disegno siffatto, coprendo licenziamenti dei lavoratori e la messa in mora dell’accordo 2014, dovrebbe semplicemente vergognarsi. Proporrò, domani, all’Esecutivo Uil lo sciopero generale da concordare con Cisl e Cgil di tutte le categorie, industriali e non, e le istituzioni, in quanto vogliamo creare la stessa tensione e attenzione sviluppata negli anni precedenti per la cantieristica”.
“Ogni giorno c’e n’è una…Non possiamo traballare sempre per il posto di lavoro, l’escalation da parte dell’azienda è inaccettabile e per questo siamo pronti ad una dura lotta. Vogliamo quelle certezze e quelle garanzie che ci erano state promesse e che invece sembrano svanire…” dicono ancora alcuni dei lavoratori in corteo.
A sostegno dei lavoratori della Piaggio anche le istituzioni locali: “E’ un momento di grande preoccupazione e incertezza e noi siamo vicini ai lavoratori – dice il sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli -. In questi anni anche il Comune di Finale Ligure ha lavorato affinché l’operazione di trasferimento a Villanova avesse un esito positivo e oggi siamo qui con impegni e accordi disattesi, quello del 2008 ma anche quello del 2014. L’azienda non può prendere in giro lavoratori e istituzioni”.