Ponente. Nel marzo scorso era finito in manette con la gravissima accusa di aver ripetutamente abusato sessualmente, nell’arco di due anni, di una bimba di sette anni. Una vicenda per la quale questa mattina un settantacinquenne residente del ponente savonese è stato condannato a otto anni e otto mesi di reclusione con il rito abbreviato (che consente di ottenere uno sconto di un terzo della pena) per violenza sessuale aggravata.
L’anziano, che è attualmente detenuto agli arresti domiciliari, è stato anche condannato dal gup Francesco Meloni al pagamento di una provvisionale da 110 mila euro a favore della parte civile (il risarcimento danni dovrà essere quantificato in sede civile).
Le accuse contestate dal pm Giovanni Battista Ferro, che aveva coordinato l’indagine dei carabinieri, erano gravissime: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti gli abusi da parte dell’uomo, che con la vittima non aveva rapporti di parentela, ma di vicinato erano iniziati nel 2012, quando la piccola aveva 5 anni.
Il settantacinquenne avrebbe approfittato del fatto che la bambina gli veniva affidata dai genitori per abusare di lei. Fortunatamente non ci sono mai stati rapporti completi, ma gli atti di violenza sessuale si sono concretizzati in baci, carezze e palpeggiamenti (l’uomo l’avrebbe costretta anche a masturbarlo).
L’anziano, difeso dall’avvocato Antonio Nocito, sarebbe riuscito a conquistarsi la fiducia della piccola che, come hanno accertato gli investigatori, nutriva un sentimento di affetto nei suoi confronti. Il settantacinquenne sarebbe riuscito a far credere alla bimba che quello che succedeva tra loro non erano altro che dei “giochi” e che non c’era nulla di male.
Proprio per questo, purtroppo, per un certo periodo nessuno si è accorto di quello che succedeva tra l’anziano e la bambina. Poi l’uomo avrebbe fatto delle avances anche alla sorellina della ragazzina e, a quel punto, i genitori hanno capito che qualcosa non andava facendo partire le indagini. I militari avevano poi raccolto prove ritenute inequivocabili a carico del pedofilo e così era scattata l’ordinanza di custodia cautelare (per una decina di giorni l’uomo era rimasto detenuto in carcere).