Savona. Nuova tegola per la famiglia Orsero: dopo l’arresto per violenza sessuale dell’ex ad Antonio, nella giornata di oggi è stato eseguito un blitz della guardia di finanza nelle sedi di Savona e Vado Ligure del gruppo. Gli uomini del nucleo di polizia tributaria hanno perquisito le sedi nell’ambito dell’inchiesta sui presunti fidi facili concessi da Banca Carige, ai tempi della presidenza di Giovanni Berneschi, a imprenditori ‘amici’.
Raffaella e Antonio Orsero sono iscritti nel registro degli indagati e non è escluso che possano essere indagate altre persone nell’ambito dell’indagine aperta dalle fiamme gialle. Le ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti sono di truffa e riciclaggio.
L’inchiesta era nata dai rilievi mossi dagli ispettori di Bankitalia secondo i quali i fidi venivano concessi con troppa facilità a imprese che avevano una posizione debitoria che non avrebbe permesso di ottenerli. I finanzieri hanno sequestrato molti documenti relativi a prestiti concessi al gruppo Orsero negli anni passati. Oltre alle sedi del gruppo sarebbe state effettuate anche perquisizioni domiciliari nei confronti degli indagati a caccia di documenti e altri elementi di riscontro utili all’indagine. Secondo quanto appreso nella casa di Raffaella sono stati posti sotto sequestro 620 mila euro in contanti.
Secondo la procura di Genova, il gruppo Orsero avrebbe ottenuto 91 milioni di finanziamenti, senza però le adeguate coperture e garanzie. Finanziamenti “anomali” che sono finiti al centro degli accertamenti investigativi che a breve potrebbero avere nuovi clamorosi sviluppi. Raffaella Orsero ha ricoperto incarichi nel Cda di banca Carisa all’epoca dei “finanziamenti facili” contestati nell’indagine, un aspetto dell’inchiesta sotto la lente di ingrandimento da parte degli investigatori.