Il punto

Concessioni balneari, Borgo (Sib) all’attacco: “UE ignora il lavoro di 100 mila persone”

Piovono critiche dei gestori dei bagni marini sul commissario europeo Lowri Evans

Riccardo Borgo

Savona. “Il problema della concessioni balneari non può essere trattato come ha fatto il commissario Lowri Evans. In gioco ci sono troppe cose importanti, prima fra tutte il lavoro di centomila persone, essendo noi soprattutto imprese di lavoro prima che imprese di capitale”. Lo afferma Riccardo Borgo, presidente del Sindacato italiano balneari in un’intervista a “Mondobalneare”.

“Non sono abituato a fasciarmi la testa prima di essermela rotta – sottolinea Borgo, che è anche titolare di uno stabilimento balneare a Bergeggi – Abbiamo fatto una richiesta di trent’anni che, leggendo bene i nostri documenti, è stata sì semplificata come “periodo transitorio”, ma rappresenta in realtà un tempo minimo di prospettiva”. Secondo il presidente del Sib dunque “anche i nuovi imprenditori che entreranno nel settore balneare, se verranno rilasciate nuove concessioni, non potranno avere davanti pochi anni per investire e strutturare aziende serie in grado di entrare a pieno titolo tra i protagonisti del turismo balneare italiano. Per cui, noi sosteniamo che se queste condizioni saranno concesse ai nuovi, per parità di trattamento dovranno essere concesse anche ai precedenti concessionari”.

“I trent’anni non sono un numero casuale, ma sono la conclusione di un ragionamento che ci ha portato a chiedere quel che rappresentano concretamente le nostre imprese, e sono necessari per programmare la vita di quelle che sono piccole e medie aziende fondate sul lavoro”.

Per Borgo, nell’intervista a “Mondobalneare”, una cosa è certa: “Ci sono voluti tempi di maturazione lunghi, che credo non siano ancora finiti; abbiamo però fatto dei notevoli passi in avanti e possiamo ormai constatare che ci sia una consapevole presa in carico del problema da parte della politica, del governo, delle istituzioni, delle regioni e dei comuni”

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