Anti-rainbow

Bagarre sull’omofobia in Consiglio Regionale: il centrodestra “affossa” l’odg in tema di diritti civili

Il Movimento 5 Stelle e il Pd delusi per la presa di posizione della maggioranza: "Incapaci di tutelare i diritti civili dei cittadini e di tutti i liguri "

omofobia
Foto d'archivio

Regione. Polemica in consiglio regionale in tema di omofobia. Oggi il centrodestra, con sedici voti contrari, ha affossato l’ordine del giorno presentato da Francesco Battistini (Movimento 5 Stelle), sottoscritto da tutto il gruppo, con il quale si impegnava la Giunta ad avviare una “campagna informativa contro l’omofobia, il bullismo e la violenza di genere”.

Una scelta (i voti a favore sono stati 14) che è stata duramente contestata dal Movimento 5 Stelle e dal gruppo Pd. “A distanza di 6 mesi dai controversi fatti denunciati dal Coordinamento Rainbow nei confronti del consigliere De Paoli, la maggioranza mostra il suo vero volto e volta le spalle all’Ordine del giorno del MoVimento 5 Stelle contro l’omofobia e la violenza di genere. Ma a inquietare di più è la totale incoerenza e immaturità politica da parte della maggioranza, incapace di mettersi d’accordo persino con se stessa e spaccata più che mai su temi su cui invece dovrebbe esserci solo unità e condivisione di intenti” osserva Battistini.

“E pensare che, come primo firmatario dell’Odg, ero pronto a lanciare un ponte verso l’intero Consiglio pur di far passare il concetto che più ci sta a cuore: la ferma condanna dell’omofobia e della violenza di genere. Prima la maggioranza chiede di stralciare le tre impegnative che toccavano direttamente il bilancio regionale. Richiesta accolta, con la disponibilità da parte nostra di rinviare i 3 punti in Commissione. Ma evidentemente Toti non aveva fatto i conti con la Lega, che ha preteso di cancellare anche ogni riferimento alle presunte frasi di De Paoli, da cui l’Odg ha preso vita. Un chiaro e inaccettabile tentativo di forzare la mano, scavalcando lo stesso Toti, a cui non potevamo e non volevamo sottostare, per rispetto nei confronti di chi dal concetto insito in quelle esternazioni si è sentito profondamente toccato e ferito” aggiunge il portavoce dei 5 Stelle.

“Così abbiamo ripresentato l’Ordine del giorno come era in origine, con la modifica a tutela del bilancio, richiesta come unica discriminante dal Presidente Toti, ricevendo una bocciatura che non fa altro che mettere a nudo le spaccature di una maggioranza tenuta in piedi in modo traballante ed incerto, incapace non solo di tutelare i diritti civili dei cittadini ma anche quelli di tutti i liguri e in aperta rottura con il suo stesso Presidente” conclude Battistini.

Contrariati anche gli esponenti del Pd: “La maggioranza di centrodestra ha votato contro l’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle (sostenuto e apprezzato da tutta l’opposizione, compreso il Pd) che chiedeva alla Giunta una campagna informativa contro l’omofobia, il bullismo e la violenza di genere. Toti si è giustificato dicendo che la maggioranza non poteva votare un’impegnativa di questo tipo perché al momento non sa quanti soldi si possono stanziare per un’iniziativa del genere”.

“Una scusa bella e buona, che dimostra, quanto temi come l’omofobia, il bullismo e la violenza di genere siano ancora un tabù per questo centrodestra. La verità è che non volevano votare il riferimento al famoso episodio legato alla frase irripetibile sui gay pronunciata De Paoli. E così oggi questa maggioranza non è stata neppure in grado di sostenere una campagna informativa che chiede il rispetto dei diritti delle persone” concludono dal Pd.

Con l’ordine del giorno si chiedeva l’impegno alla giunta affinché producesse “un atto formale di ferma condanna nei confronti di ogni forma di discriminazione e violenza, verbale o fisica, che parta da posizioni sessiste ed omofobe”, ma anche l’avvio di una campagna di informazione e di educazione, che coinvolgesse scuola e università, contro ogni forma di bullismo e contro la violenza di genere e l’omofobia.

Il documento chiedeva, infine, alla giunta di riconoscere formalmente la Giornata contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia da celebrarsi il 17 maggio (giorno in cui, nel 1990, l’OMS decise di non considerare più l’omosessualità una malattia mentale) con una seduta di Consiglio solenne in cui si ribadisca l’uguaglianza degli individui e si condannino le discriminazioni di carattere sessuale.

Nel dibattito sono intervenuti Luca Garibaldi (Pd), Gianni Pastorino (Rete a Sinistra), Raffaella Paita (Pd), Laura Lauro (Giovanni Toti Liguria), Fabio Tosi (Mov.5Stelle), Sergio Rossetti (Pd), Alessandro Piana (Lega Nord-Salvini), il presidente della giunta Giovanni Toti.

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