Provincia. “Alcuni ignari automobilisti sono stati fotografati dagli autovelox fino a 70 volte“. Ecco la spaventosa indiscrezione riportata da Giuseppe Bianco, segretario del sindacato DICCAP-SULPL presso la Provincia di Savona: spaventosa perchè, per i malcapitati, può tradursi in un ammontare totale di multe che varia da un minimo di 2.450 a un massimo di, udite udite, più di 300.000 euro.
Bianco in questi giorni ha contattato la redazione di Striscia la Notizia per denunciare quella che definisce “una mattanza all’insegna della sicurezza stradale”. Sul banco degli imputati finisce la decisione, da parte dell’Ente di Palazzo Nervi, di sciogliere il corpo di Polizia Provinciale “sostituendolo” con una serie di autovelox che, racconta il segretario del DICCAP-SULPL, nel giro di un mese e mezzo avrebbero scattato circa 37.000 fotogrammi.

In effetti quello dei velox è un tema caldo negli ultimi tempi nella nostra provincia, sia per il proliferare di apparecchi installati che per alcune tarature ritenute un po’ troppo “fiscali”. E’ celebre il caso dell’autovelox sulla superstrada Savona-Vado Ligure, che nel tratto di competenza di Quiliano ha comportato centinaia di multe per eccesso di velocità di un solo chilometro orario oltre il consentito; ma episodi simili sono accaduti anche a Loano, e recentemente hanno fatto molto discutere gli apparecchi installati ad Albenga e soprattutto Cosseria.
“Con la scusa della sicurezza si vuole ripianare il bilancio”, accusa Bianco: ed in effetti la stessa Provincia di Savona ha fatto sapere che, grazie agli otto autovelox noleggiati, prevede di incassare 1.250.000 euro l’anno. Oltre a questo ci sono altri problemi: “In mancanza di un organo di Polizia stradale, l’ente ha affidato la verbalizzazione delle sanzioni a degli impiegati amministrativi, in possesso di un patentino di polizia stradale, che però hanno forti dubbi sulla loro effettiva competenza sanzionatoria”.
“Ma la cosa veramente incredibile – rivela poi Bianco – è che, secondo indiscrezioni trapelate dal settore viabilità che cura gli accertamenti dell’autovelox, vi sono ignari automobilisti che sono stati fotografati da 40 a 70 volte. Non oso pensare quale sarà la loro reazione quando e se riceveranno tutti i verbali“.
Settanta multe, che arrivano tutte a casa propria “in differita”. Premesso che i limiti di velocità vanno giustamente rispettati, basta immaginare un automobilista che per 70 giorni lavorativi percorre la stessa strada ad 1 km/h oltre il consentito, e solo successivamente riceve la prima multa: da quel momento in poi muterà il proprio atteggiamento, ma ormai il danno è fatto.
Ed è un danno che rischia davvero di mandare in rovina delle famiglie. Basta fare due conti: se si supera di poco il limite (entro i 10 km/h) la sanzione minima è di 41 euro, che pagata entro 5 giorni viene ridotta a 28,70. A questi, però, vanno aggiunti le spese di notifica: per i più fortunati si arriva ad un minimo di 35,27 euro (ma in molti casi si raggiungono i 46 euro). Quindi, nel caso in assoluto più favorevole, il “plurimultato” con 70 sanzioni sul groppone si troverà a pagare 2.468,90 euro. Che già è una bella botta. Ma l’estremo opposto è spaventoso: se il nostro automobilista esagera, e supera il limite di più di 60 km/h, la multa massima è di 3.287 euro. E se le infrazioni sono commesse di notte, la sanzione viene aumentata di un terzo. Immaginando lo scenario peggiore, anche senza contare le spese di notifica il totale sembra un jackpot: 306.786,67 euro. Più 700 punti sulla patente.
Insomma, se davvero (come racconta Bianco) ci sono automobilisti in attesa di ricevere 40, 50, 60 o addirittura 70 multe, ben presto nel savonese potrebbero verificarsi autentiche tragedie familiari. “Una mattanza – ribadisce il sindacalista – Se la cosa fosse stata gestita da un vero organo di polizia quale quello sciolto, forse le cose sarebbero andate diversamente. Chi ci rimette è sempre il cittadino che ancora una volta verrà salassato per bene”. Insomma, ora più che mai, occhio al tachimetro.
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