Savona. Ad inizio agosto erano stati arrestati dai carabinieri di Albenga con l’accusa di aver rubato otto termosifoni da una palazzina in costruzione in via Carloforte. Questa mattina per tre cittadini albanesi, che dopo l’udienza di convalida erano tornati liberi con l’obbligo di firma, si è concluso il processo per direttissima. Due di loro, K.P. e E.S., hanno patteggiato sei mesi e 200 euro di reclusione con la sospensione, mentre il terzo ha scelto il rito abbreviato ed è stato condannato a dieci mesi e 200 euro senza sospensione.
I tre, difesi dall’avvocato Graziano Aschero, in aula si erano difesi respingendo l’accusa di furto. In particolare gli imputati avevano spiegato di aver acquistato quei termosifoni (che erano di proprietà del Comune di Albenga) per 250 euro e di essersi limitati ad andare a ritirarli nel cantiere. “Eravamo d’accordo che ci li lasciassero nel cortile, non siamo entrati nella palazzina” hanno ripetuto. Una versione che contrastava con quella dei militari secondo cui i tre erano entrati negli appartamenti per prelevare la refurtiva.
Anche il giudice Emilio Fois non era sembrato convinto della versione dei tre albanesi visto che nel motivare la convalida di arresto aveva fatto un chiaro riferimento alle modalità con cui i caloriferi erano stati prelevati: “Sono entrati sollevando la rete di protezione del cantiere, ma se non avessero avuto nulla da nascondere l’avrebbero rimessa a posto andando via, ma così non è stato”.