Indagini

Vado, sequestrata la salma dell’anziana soccorsa dal Gruppo Antipolitico

L'anziana si è spenta stanotte al San Paolo dove era ricoverata: ora il suo corpo è a disposizione dell'Autorità Giudiziaria

sequestro salma

Savona. La salma di Maria Minetto è stata sequestrata e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Una piccola vittoria dunque per il Gruppo Antipolitico savonese, che nelle ultime ore aveva presentato un esposto proprio per fare luce sulla situazione dell’anziana di Vado Ligure e sulle cause che hanno portato alla sua morte.

La donna, “soccorsa” dal Gruppo qualche giorno fa e trasportata in gravi condizioni all’ospedale San Paolo di Savona, si è spenta questa mattina alle 4, dopo che il suo quadro clinico era gravemente peggiorato nelle ultime ore. Proprio a seguito del peggioramento del quadro clinico della signora, ieri il portavoce Ned Taubl ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica savonese. Nell’esposto è precisato l’intervento di soccorso all’anziana avvenuto dopo una segnalazione, così come il fatto che la donna fosse ormai impossibilitata a stare da sola in casa, a seguito delle sue patologie, di fatto immobilizzata.

La signora era seguita da tempo dai servizi sociali del Comune di Vado Ligure, ma secondo il Gruppo Antipolitico savonese la situazione sociale e sanitaria era ben peggiore e tale da richiedere altre forme di intervento e assistenza. Per questo motivo nell’esposto il Gruppo Antipolitico savonese chiede di accertare eventuali responsabilità su un caso estremo di solitudine e abbandono.

Secondo il Comune di Vado, però, la donna era “conosciuta dai servizi sociali che da tempo si occupavano di lei” dandole tutte le cure del caso: “La signora Maria Minetto è conosciuta dal servizio dal novembre 2015, dopo segnalazione da parte del Distretto Socio-Sanitario numero 7 del savonese poiché inserita nel progetto “dimissioni protette”. Sempre nel novembre 2015 è stato attivato il servizio “Spesa a casa” una volta la settimana, oltre ad altri interventi settimanali in quanto la signora sovente chiamava la nostra operatrice per altre commissioni. In contemporanea è stato attivato il servizio di assistenza domiciliare per una volta alla settimana, per circa un’ora. A seguito di alcuni colloqui gli operatori sono venuti a conoscenza della presenza sul territorio vadese di alcuni familiari dell’assistita tra cui una nipote e una pronipote”.

E la morte di Maria, secondo il Gruppo, deve ora portare a un momento di riflessione. “Storie come la sua sono ormai quasi all’ordine del giorno. E noi non possiamo più permetterlo. Auspichiamo che ora la giustizia faccia il suo corso, che nonna Maria possa essere presa ad esempio e rappresentare idealmente tutti i casi di malagiustizia. Anche se ormai nonna Maria non c’è più facciamoci vedere presenti: che tutta Savona vada a trovarla in camera mortuaria. Dimostriamo che la gente vuole giustizia per questa nonna”.

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