Finale L. Tempo di estate, tempo di truffe: ed ecco che a Finale Ligure va in scena un altro capitolo della cosiddetta “truffa dello specchietto rotto”. Il trucco è apparentemente semplice e consiste nel far credere all’automobilista che la sua macchina, abbia involontariamente urtato il retrovisore dell’auto di chi sta mettendo in atto la truffa: la vittima della truffa sente il rumore di un colpo secco molto forte sulla propria carrozzeria, di solito sulla fiancata, provocato in realtà da una pallina, dando l’illusione di un urto immediato. A quel punto i truffatori propongono di pagare qualche centinaio di euro senza coinvolgere l’assicurazione.
Ieri a Finale Ligure un signore che stava rientrando a casa a Varigotti è stato quasi vittima della truffa: il conducente di una Stilo grigia metallizzata, assieme a moglie e tre figli, ha simulato un incidente sulla via Aurelia, prima si è messo dietro alla vettura del malcapitato, poi lo ha superato fino a fermarsi, indicando al signore di scendere a seguito di un botto (provocato appunto da una pallina), agitandosi e sbracciandosi per il finto danno subito.
Il conducente adirato indica al signore lo specchietto rotto e cerca di convincerlo che ha subito un danno. Ma il signore finalese capisce il tentativo di truffa e fa capire che la sua auto non alcun segno: a quel punto il 50enne in maniera fulminea causa una riga sulla propria vettura, imputandola ancora al signore.
Il 50enne, capito che l’anziano finalese non era disposto a versare un euro e che stava per chiamare i vigili o i carabinieri, è risalito sulla sua auto e si è dileguato. Poco dopo la denuncia ai carabinieri sull’episodio: i militari avevano già ricevuto la denuncia di una signora anziana che invece, impaurita, aveva sganciato la somma di 50 euro.
Ora i carabinieri stanno indagando per risalire al 50enne autore di una truffa che spesso prende di mira persone anziane e indifese. Quindi massima attenzione e chiamare sempre le forze dell’ordine in caso di incidenti o collisioni poco chiare, senza pagare nulla. Tra l’altro, quanto avvenuto a Finale Ligure è solo l’ultima di una serie di truffe ed estorsioni che hanno interessato le località del ponente savonese, da Pietra Ligure a Loano.