Regione. “Quella di Marcinelle è stata una tragedia immane che ha coinvolto centinaia di italiani, emigrati in Belgio sulla base di un accordo bilaterale tra i due paesi. La grave mancanza di quell’accordo fu l’assenza di previsioni a tutela dei lavoratori e delle loro condizioni di vita. Quella tragedia è quindi un monito affinché un’attenta normativa sul lavoro sia sempre al centro dell’azione politica”. Lo afferma la vicepresidente e assessore all’Emigrazione della Regione Liguria, Sonia Viale, nel giorno dell’anniversario del disastro di Marcinelle, avvenuto l’8 agosto del 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier in Belgio in cui persero la vita 262 persone in gran parte emigranti italiani.
“All’epoca – aggiunge la vicepresidente Viale – i flussi migratori avevano alla base il principio della domanda e dell’offerta di lavoro, erano governati anche se con gravi carenze sul fronte della salvaguardia dei diritti degli occupati”.
“In questo senso, quanto accaduto 50 anni fa deve costituire un monito per tutti. Tuttavia, paragonare il fenomeno migratorio di quegli anni con ciò che sta subendo il nostro paese oggi è sbagliato nelle premesse perché oggi – spiega l’assessore all’emigrazione – gli arrivi sulle nostre coste non sono frutto di accordi bilaterali tra stati, non sono governati e tanto meno hanno alla base l’esigenza di fornire risposte lavorative ai migranti, garantendo la tutela dei loro diritti. Anzi, gran parte degli immigrati che arrivano in Italia sono destinati a finire nelle maglie dell’illegalità, del caporalato, dello sfruttamento del lavoro nero. Bisogna ripartire dagli accordi bilaterali tra stati basati sul principio della domanda e offerta di lavoro – conclude – per poter avere un’immigrazione regolare e positiva per il nostro paese”.