Festa

Toirano, la “Sagra di San Rocco” finanzia il restauro della facciata della cappella di Barescione

La sagra è stata possibile grazie all'impegno di 40 volontari, per la gran parte abitanti nella borgata

Toirano. E’ più che positivo il bilancio dell’edizione 2016 della Sagra di San Rocco, la manifestazione culinaria tenutasi il 15 e 16 agosto scorsi a Toirano.

Quest’anno l’evento aveva l’obiettivo di raccogliere fondi con i quali rimettere in sesto la chiesetta dedicata al santo di Montpellier che si trova nella borgata di Barescione, che necessita di alcuni interventi di ristrutturazione.

Purtroppo, il meteo sfavorevole ha in parte compromesso la serata di martedì, ma gli organizzatori sono comunque soddisfatti di come sono andate le cose: “Nonostante il 16 agosto abbia piovuto proprio all’ora di cena – spiegano – i nostri ospiti hanno dimostrato di gradire sia il cibo che la location nel centro storico. La cosa più importante, però, è che hanno capito l’importanza della finalità che aveva la nostra manifestazione”.

La sagra è stata possibile grazie all’impegno di 40 volontari, per la gran parte abitanti nella borgata: “Tutti hanno lavorato insieme gomito a gomito in un clima di grande serenità e divertimento. Tra i volontari c’era anche don Fabruizio, che si è dedicato alla frittura delle patatine”.

I fondi raccolti saranno subito impiegati: “Insieme con don Fabrizio – spiegano ancora gli organizzatori – utilizzeremo il ricavato delle due serate per finanziare i lavori di manutenzione e restauro della facciata. Si tratta forse della parte a cui tengono di più i bambini che nelle due sere di manifestazione hanno lavorato ininterrottamente alla pulizia dei tavoli e dei vassoi delle portate e quindi cominceremo da lì”.

San Rocco Toirano

La suggestiva cappella, posta in primo piano nella caratteristica piazza San Rocco, denota come da secoli questo luogo di culto abbia rappresentato per la comunità di Toirano e in particolar modo per la contrada di Barescione, un luogo di aggregazione sia devozionale che ludico. Basti notare la panca di “ciappe” (lastre di pietra) posa a rifinitura delle abitazioni circostanti usata dagli abitanti come comodo luogo per conversare o riposarsi dopo il pesante lavoro svolto nella circostante campagna.

L’oratorio si presenta con il tetto a capanna, sormontato dal campaniletto a vela. La facciata è decorata da una grande finestra lobata rifinita da elementi architettonici sotto alla quale è stata posta la statuina della Madonna di Misericordia del Santuario di Savona (pregata durante le epidemie) e dalle nicchie dipinte con le immagini dell’apostolo sulla sinistra (venerato principalmente sul monte Varatella poi chiamato San Pietro) e sulla destra San Rocco di Montpellier.

Il santo taumaturgo invocato per allontanare la propagazione della peste nera fu esempio di carità cristiana attraverso la sua vita di pellegrino e per le molte comunità contadine rappresentò un aiuto e un conforto contro le epidemie in genere. La cappellania di Barescione venne fondata da Pietro Durante il 16 agosto 1633, non a caso nel periodo in cui il morbo della peste imperversava soprattutto nel nord Italia. La costruzione si protrarrà per tutto il seicento con le aggiunte, soprattutto per le decorazioni interne che si conclusero solo nell’ottocento.

L’aula ad unica navata con volta a botte, ornata da tempere eseguite negli anni ottanta, quando ci fu il primo restauro, conserva sopra l’altare ottocentesco il dipinto ad olio raffigurante la Madonna con il Bambino con il santo di Montepellier in adorazione affiancato dal compatrono Pietro. Sopra il dipinto è scritto il motto latino “Chiunque troverà me troverà la vita” (Proverbi 8,35) attribuito alle grazie della Vergine Maria per mezzo di San Rocco suo strumento.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.