Loano. “Io non mi spavento facilmente, ma questa volta è stata davvero dura”. Si può riassumere in questa semplice ammissione la portata del terremoto di magnitudo 6 che questa notte ha devastato i paesi di Amatrice e Accumoli, in provincia di Rieti, facendo decine di morti tra i due paesi e Arquata del Tronto (Ascoli).
A pronunciare queste parole è un loanese, ex ufficiale dell’esercito, che in questi giorni si trovava a Teramo per ragioni famigliari. Come altre migliaia di persone, anche lui questa notte è stato bruscamente risvegliato dal sisma: “Stavo dormendo a casa dei miei genitori – racconta – e verso le 3.38 sono sobbalzato sul letto a causa delle vibrazioni. Subito non ho capito cosa stesse succedendo, ma quando ho realizzato sono corso in strada. Insieme a me c’erano tantissime altre persone”.
Dopo alcuni minuti di confusione e panico, la situazione sembrava essere tornata alla normalità: “Pensavo che si fosse calmato e così sono rientrato per vestirmi (ero ancora in pigiama). Invece c’è stata un’altra scossa, per fortuna più breve. A questo punto sono saltato in macchina e sono andato da mio fratello e mia cognata”.
L’esperienza è stata terrificante: “Uno spavento indicibile – racconta ancora il loanese – Visto anche il mio lavoro, non sono tipo da spaventarmi con facilità, ma questa volta è stata davvero dura. Specie perché la scossa è durata almeno una ventina di secondi. Sembrava non finire più”.
La zona in cui si trova il loanese è distante circa un centinaio di chilometri dall’epicentro: “Qui non ci sono stati danni – racconta – La casa dei miei genitori è realizzata in cemento armato e non ha riportati lesioni, tranne qualche venatura nelle tramezze. Sul luogo dell’epicentro, invece, le case si sono letteralmente sbriciolate. Stiamo seguendo gli aggiornamenti che passano sui media nazionali e vedere queste immagini è veramente drammatico”.
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